La dirigenza della Renault non ha preso certo bene la decisione di Kevin Magnussen di preferire la Haas in vista della stagione 2017. D’altronde, come dare torto al pilota danese? La scuderia di Enstone ha tenuto sulle spine entrambi i piloti fino all’ultimo lo scorso anno, manifestando la chiara intenzione di voler rinnovare completamente la line-up in vista del 2017. Dopo aver messo sotto contratto Nico Hulkenberg, la Losanga ha cercato di ingaggiare qualsiasi altro pilota con un po’ di esperienza all’interno del Circus (il nome di Bottas era fortemente quotato, anche se per il finlandese potrebbe arrivare a breve una svolta decisamente più allettante per la sua carriera, ndr).
Magnussen, una volta ricevuta la proposta della nuova scuderia statunitense, non ci ha pensato due volte e ha subito accettato, dato che il rischio di rimanere a piedi nel 2017 era molto elevato. La Renault, quindi, si è dovuta accontentare di Jolyon Palmer, che comunque ha dimostrato una grande capacità di non abbattersi di fronte alle difficoltà e una crescita costante nel corso della scorsa stagione, culminata con il 10° posto ottenuto nel Gran Premio della Malesia.
“Jolyon ha avuto una crescita incredibile nel corso del 2016, mentre non si può dire lo stesso di Magnussen – attacca Cyril Abiteboul, nuovamente responsabile della Renault Sport dopo l’improvviso abbandono di Fréderic Vasseur (Approfondimento) – Il venerdì di Kevin era sempre di un livello superiore a quello dell’inglese, ma poi si spegneva gradualmente nel corso del weekend. Palmer, invece, ha fatto della determinazione il suo marchio di fabbrica, cercando sempre il modo di migliorarsi giro dopo giro: non a caso è diventato campione GP2, battendo un certo Stoffel Vandoorne”.
“Il talento di Kevin è indiscutibile, ma deve crescere molto soprattutto dal punto di vista umano. E’ un ragazzo molto indisciplinato, sempre alla ricerca di scuse. Lui rappresentava la prima scelta in vista del 2017, perché abbiamo fortemente creduto in lui già nella scorsa stagione, ma ci ha deluso profondamente come persona e come professionista”.
Abiteboul dimentica, però, che senza Magnussen la Renault si sarebbe trovata in una posizione di classifica decisamente scomoda e umiliante, dietro a Sauber e Manor, team che non dispongono certo delle risorse economiche della scuderia di Enstone.