Dixon soddisfatto del motore Honda dopo i primi test a Phoenix
11 Febbraio 2017 - 17:54
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Il pilota di Ganassi è fiducioso dopo il ritorno del team coi giapponesi: "Il loro programma si adatta al nostro meglio di quello Chevrolet"

La stagione 2016 della Verizon IndyCar Series non aveva detto bene al team Ganassi. Tutti e quattro i piloti di patron Chip non hanno mai veramente lottato per il titolo, con Scott Dixon che da campione uscente è riuscito ad aggiudicarsi solamente due gare (Phoenix e Watkins Glen), chiudendo il campionato IndyCar in sesta posizione, il suo peggior risultato dal 2005.

Per tornare ad avere un ruolo da protagonista nel 2017, il team Ganassi ha deciso di cambiare radicalmente il pacchetto tecnico a disposizione, abbandonando motori e aerokit Chevrolet per passare a una fornitura Honda. Del resto Chip Ganassi fino al 2013 aveva avuto un rapporto lavorativo proficuo coi giapponesi, e la Chevrolet veniva ormai considerata troppo vicina al team Penske.

 

 

I primi test di Phoenix sono andati abbastanza bene per i piloti motorizzati Honda. Dixon, il più veloce dei piloti di Ganassi, non è andato oltre la dodicesima posizione, ma si è comunque detto soddisfatto al termine della giornata. “Per noi si trattava di un ritorno ai motori Honda, e di una prima volta su un ovale corto, non certo il punto forte del nostro pacchetto, ma nel complesso la giornata è scivolata via senza intoppi”, ha confidato a Racer.com Scott Dixon, sceso in pista con una monoposto tutta bianca in attesa dell’arrivo di un nuovo main sponsor. “Non abbiamo usato gomme nuove per fare il tempo, a differenza di altri, e a fine test abbiamo modificato l’assetto per avere più dati a disposizione. Per il momento il motore sembra molto buono: i tempi sul giro, per il lavoro che abbiamo fatto, erano discreti, anche se in un test è sempre difficile dire come si è messi rispetto alla concorrenza.”

Il pilota neozelandese ha poi spiegato che il metodo di lavoro della Honda si adatta meglio al team Ganassi rispetto a quello della Chevrolet: “I due costruttori hanno un metodo di lavoro diametralmente opposto. Come team abbiamo raggiunto tanti successi con HPD e Honda, ed è bello tornare a lavorare con loro. Credo che il loro programma di lavoro si adatti al nostro team un po’ meglio di quello degli altri”.