La risposta di Iannone al Dovi: “Amicizia no, ma rispetto sì”
19 Dicembre 2016 - 10:49
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Continua la diatriba tra i due ex compagni di squadra alla Ducati, separati dall'arrivo di Jorge Lorenzo a Borgo Panigale nel 2017

Andrea Iannone non ci sta e risponde prontamente alle parole del suo ex compagno alla Ducati Andrea Dovizioso. Il pilota di Vasto era stato pesantemente attaccato dal Dovi per l’atteggiamento suo e del suo staff all’interno del box di Borgo Panigale, reo di non aver mostrato rispetto nei confronti del team e dello stesso rider italiano ( vedi Dovizioso: “Nessun rispetto da parte di Iannone. Non mi mancherà affatto” ).

Sempre sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, The Maniac ha voluto chiarire, dal suo punto di vista, la situazione con la scuderia di Borgo Panigale e con il suo vecchio compagno di squadra, ora che è passato in Suzuki per rimpiazzare il partente Maverick Vinales (a sua volta passato in Yamaha al posto di Jorge Lorenzo, ndr).

“Sono rimasto molto dispiaciuto dopo aver letto le parole di Andrea – ha affermato IannoneLa nostra conoscenza ha radici molto profonde, dai tempi in cui mio fratello correva contro di lui nelle minimoto. Tra di noi non c’è stata mai una grande amicizia, sfido chiunque a trovarla in un ambiente competitivo come quello del motorsport, ma il rispetto non è certo mancato. Lo stimo molto e l’ho sempre stimato in passato sia come uomo sia come pilota, ma in pista c’è sempre stata grande rivalità, dato che entrambi abbiamo il desiderio di prevalere sull’avversario”.

“La stagione 2016 appena conclusa è stata un crocevia per me, ma anche molto positiva sotto certi punti di vista. E’ arrivata la prima vittoria in un Gran Premio della classe regina del Motomondiale, ho riportato la Ducati sul gradino più alto del podio dopo una lunga assenza. Quando sono arrivato in fondo alle gare sono quasi sempre salito sul podio, mentre quando sono caduto stavo lottando per farlo. La vera pecca del 2016 sono state le troppe cadute, che mi hanno portato anche a saltare qualche gara, tra cui quella di Misano, ma se sono caduto è perché cercavo di tirar fuori dalla moto e da me stesso il massimo possibile. Sono fatto così: non riesco ad accontentarmi di una terza posizione, ma voglio sempre lottare per vincere le gare e sarà così anche in futuro” ha concluso Andrea.