Pit Stop | Volete ancora Grosjean o Perez al posto di Raikkonen?
25 Ottobre 2016 - 11:18
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Da quando Raikkonen è tornato in rosso si è parlato più del suo presunto sostituto che delle sue gare, ora forse, qualcuno inizia a cambiare idea
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Kimi Raikkonen (FIN, 37 anni)

“Un cervo non fa primavera”, questo famoso motto vale tanto nella vita reale quanto in una disciplina come la Formula 1, dove la bravura e la “forza” di un pilota si “misurano” alla lunga. Un pilota che per un verso o per un altro è sempre, costantemente sotto i riflettori è Kimi Raikkonen. Da quando è tornato in Ferrari, il finlandese si è visto attribuire commenti e descrizioni di qualsiasi tipo, dal classico bollito, al distratto, addormentato, poco incisivo, controfigura di quello che era, e chi più ne ha più ne metta. In questo 2016 a dire la verità Iceman si sta togliendo qualche sassolino dalle scarpe, anche se probabilmente a lui non interessa poi più di tanto. Commenti come: ancora una prestazione convincente, ancora davanti a Vettel, aggressivo, tenace, addirittura veloce ( !! ), competitivo, sono diventati non proprio la norma, ma quasi. Ovviamente per Kimi non è stata una stagione rose e fiori, come tutti sapranno, e soprattutto nelle tappe di Monaco e Canada non si è visto di certo il miglior Raikkonen possibile, come negli scorsi anni per altro. Senza tener conto dell’enorme quantità di sfiga che ormai lo accompagna da una vita, su questo almeno sono tutti d’accordo, detrattori e non. Nella passata stagione comunque, il rinnovo del finlandese era stato accolto come un segnale di continuità progettuale, volto ad appoggiare Vettel nella fase di transizione tra la buona stagione 2015 e ( quello che doveva essere ) l’attacco alle Mercedes.

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Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel

Dopo le prime gare dunque, si è subito partiti “all’attacco” del “secondo” pilota Ferrari, perchè che piaccia o meno ( a me per niente ) Raikkonen viene considerato tale dall’opinione pubblica e da molti addetti ai lavori e giornalisti. La verità è che ovviamente alla Ferrari Vettel è considerato il presente ed il futuro della Scuderia, e ci mancherebbe, ma sono più che consapevoli che Kimi non è da meno, almeno non ancora nonostante i 37 anni. Addirittura dopo le prime positive prestazioni di Grosjean e della Haas è iniziato un forte pressing mediatico sul francese, che veniva visto come perfetto sostituto a Maranello, addirittura se mai fosse stato necessario, si parlava di una sostituzione a stagione in corso! Questo anche perchè il neonato team americano è in forte partnership con la casa di Maranello, e quindi una chiamata “dall’alto” sarebbe stata rispettata. Per non parlare poi del “momento Perez” dove ad essere il “prescelto” questa volta era proprio il messicano, forte di due podi quasi in successione a Montecarlo e Baku. Insomma dopo i continui scoop da giornaletto di gossip del 2015 sul futuro in rosso di Bottas ( altro ex fenomeno per questa gente ), ci siamo dovuti sorbire l’ennesima inchiesta sulla fine anticipata di carriera per Raikkonen. Quando poi la Ferrari ha riconfermato Kimi per il 2017, la notizia ha suscitato diverse reazioni, da una parte chi inneggiava al sacrilegio, da un’altra chi riteneva fosse comunque una giusta soluzione visto il rapporto con Vettel ed il team, e chi era comunque soddisfatto considerando che i problemi della Ferrari non erano certo i due piloti. Ora come ora mi verrebbe da chiedere a tutte queste persone: “allora lo vuoi ancora Grosjean o Perez alla Ferrari? O Bottas? O chi per loro?”, con tutto il rispetto per questi tre ottimi piloti ovviamente. Sarei davvero molto curioso di ascoltare la risposta, che con tutta probabilità potrebbe essere questa: “Kimi sta facendo una delle sue migliori stagioni, però ricordi il 2014 e 15?”. Cioè una non risposta… Raikkonen senza dubbio sta facendo una buona stagione, se consideriamo il livello della SF16-H e del suo compagno di box. Ma abbiamo memoria del Kimi di una volta (?), che molti detrattori del finlandese chiamano in causa quando non lo vedono, secondo le loro elevatissime pretese, all’altezza della situazione. Raikkonen è sempre stato un pilota velocissimo quando la vettura che aveva a disposizione gli piaceva un minimo. In particolare Kimi è molto sensibile all’anteriore della macchina, e predilige quindi un avantreno molto preciso e pronto, addirittura nel 2005 in McLaren studiarono una sospensione ad hoc per Iceman, troppo estrema e reattiva per Montoya.

 

Motorsport / Formel 1 : Grand Prix Canada 2005, Kimi Raeikkoenen ( FIN , McLaren Mercedes ), www.hoch-zwei.net , copyright: HOCH ZWEI / Juergen Tap

L’esatto opposto delle Ferrari dell’era Alonso, che facevano del pull-rod all’anteriore la loro peculiarità. A Maranello avevano optato per quella soluzione nel 2012, differente a tutti gli altri, per sfruttare i vantaggi aerodinamici che un musetto molto alto poteva garantire. Ovviamente quella vettura richiedeva un diverso stile di guida, avendo un avantreno che perdeva qualcosa in termini di rigidità soprattutto in frenata ed ingresso curva. Alonso è senza dubbio un pilota di assoluto valore, e molto efficace con qualsiasi tipologia di vettura. Ma se ripercorriamo la sua carriera, ha dato il meglio di se quando la Michelin portava le famose gomme “larghe” anteriori e con delle monoposto molto stabili nel retrotreno. In tal modo riusciva a sfruttare uno stile di guida davvero singolare, soprattutto nei suoi anni con la Renault. Forzava tantissimo l’ingresso in curva, faceva sottosterzare la sua monoposto, sfruttando poi la grande trazione e le possenti gomme anteriori che non mandavano in crisi l’avantreno.

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Raikkonen sulla F2007

In Ferrari c’era invece Schumacher, che ha sempre prediletto una vettura piantata davanti e meno nel posteriore, non a caso nel 2007 Kimi si ritrovò una vettura che gradì da subito, e tutti sappiamo come andò. Tornando ad “oggi”, nel 2014 nonostante i regolamenti imponessero un musetto bassissimo, la Ferrari non cambiò schema sospensivo, visto anche il benestare di Alonso che gradiva quell’impostazione tecnica. Per un’intera stagione Kimi si è lamentato continuamente del feeling con l’anteriore, che comprometteva a detta sua, in minor parte anche l’uscita di curva oltre che l’ingresso. Nel 2015 con l’arrivo di Vettel il pull rod non è stato abbandonato, nonostante le continue voci di cambiamento tecnico. Allison ed Arrivabene volevano concentrarsi sulla power-unit deficitaria e su un progetto totalmente nuovo per il 2016, il 2015 doveva essere insomma una stagione di transizione. In realtà però un piccolo cambiamento ci fu. Gli attacchi della sospensione anteriore furono molto abbassati, diminuendo lo spazio libero tra la parte inferiore della scocca ed il suolo, che ormai non influiva più sull’aerodinamica.

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Raikkonen sulla F14T (Suzuka 2014)

Questo piccolo cambiamento in realtà modifica molto del comportamento di una F1. Essendo più bassi gli attacchi, quasi alla stessa altezza del centro delle ruote, i bracci della sospensione erano meno inclinati verso il basso, garantendo meno giogo in fase di frenata e sterzata; insomma un modo per renderla più vicina ad un push-rod nelle sensazioni inviate al pilota. La stagione come sappiamo fu positiva, grazie anche ai tanti problemi patiti dalla Red Bull, lasciando la Ferrari quasi sola a contrastare la Mercedes. Nel 2016 la fantomatica sospensione push-rod all’anteriore è arrivata. L’SF16-H è sembrata subito veloce nei test e nelle prime gare, poi per ragioni che forse anche a Maranello stanno cercando di capire, lo sviluppo si è rallentato e le prestazioni pure. Ovviamente Vettel e Raikkonen, che hanno uno stile simile, raramente si sono lamentati del feeling con l’anteriore che anzi, sembra addirittura sia il punto forte di questa vettura, ammesso che ne abbia uno. Tutto questo per dire che forse, Kimi non è mai stato un brocco e che no, non ha dimenticato come si guida una Formula 1 dal passaggio dalla Lotus alla Ferrari. Probabilmente più di altri, sicuramente più di Alonso, soffriva quella Ferrari del 2014 estrema nell’impostazione meccanica ( nel 2015 si è comunque visto un buon passo in avanti nelle sue prestazioni ). Ora che Raikkonen sta dimostrando più di altri di meritare quel posto, ovviamente il problema sono le prestazioni di Vettel, che ha improvvisamente dimenticato come si guida, guai a dire che anche Kimi è un campione del mondo e che può avere prestazioni decenti, all’altezza del tedesco. Le ultime indiscrezioni sono addirittura che Vettel tornerà forte con le “vetture binario” nel 2017, simili alle Red Bull con le quali dominava. Quindi Iceman sarà finalmente spacciato e si potrà tornare a parlare di fantamercato e riempire pagine di giornali con le solite cavolate inutili. Seb per la cronaca ha vinto anche nel 2009 e 2010, con vetture che avevano perso quasi la metà del carico aerodinamico rispetto al 2008! Non è certo questo che lo rende meno efficace di Raikkonen quest’anno. Kimi inoltre vinceva e convinceva nel 2004, nel 2005, quando le Formula 1 erano dei missili da 900 e passa cavalli, che senza DRS, mappature speciali e gomme slick, facevano segnare molti dei record sul giro ancora oggi esistenti. Ciò significa, stando a questi metodi di valutazione raffinatissimi, che Raikkonen sarà dunque imbattibile? Anche più di Vettel che torna alle sue “amatissime” auto binario?! Semplicemente a 37 anni Kimi è ancora in una forma fisica che gli permette di mettere in mostra prestazioni velocistiche che, con buona pace di chi cerca comunque di screditare le sue doti, sono ancora all’altezza dei migliori della categoria. La Ferrari in questi anni è cambiata tanto, forse troppo, ma qualcuno della vecchia “guardia” è rimasto, uno su tutti: Kimi Raikkonen. Un motivo ci sarà no?

28.05.2016 - Qualifying, Kimi Raikkonen (FIN) Scuderia Ferrari SF16-H