6H Fuji: finalmente la Toyota!
16 Ottobre 2016 - 12:13
|

Forse la 6 ore più bella da quando esiste il mondiale endurance quella disputata oggi al Fuji, sotto a un bel sole che raramente si vede ai piedi del più alto monte giapponese.

La gara è iniziata alle 4 ora italiana e vi assicuriamo che chi si è alzato cosi presto per vederla non ha fatto un soldo di danno. Il via ha visto l’Audi numero 8 prendere il comando delle operazioni, con una grande lotta tra le Porsche e le Toyota ad animare le prime fasi. Dopo circa mezz’ora il primo colpo di scena. L’Audi numero 7 di Fassler-Lotterer-Treluyèr ha accusato dei problemi al sistema ibrido anteriore che l’hanno costretta ad arrendersi dopo neanche un sesto di gara. Nelle altre categorie si assiste ad una grande lotta in LMP2 tra la G-Drive ,l’Alpine e la RGR Sport By Morand che danno vita a battaglie infuocate, con quella decisiva che vedrà prevalere la G-Drive di Stevens-Brundle-Rusinov sulla RGR di Senna-Albuquerque-Gonzales, in un duello in cui non si sono assolutamente risparmiati i piloti alla guida, che erano Stevens e Senna nelle ultime battute di gara. In GTE PRO poco da raccontare. Il dominio iniziato nelle libere e proseguito nelle qualifiche delle Ford GT è stato netto anche durante la 6 ore. La vettura numero 67 di Ticknell-Priaulx ha trionfato senza difficoltà davanti alla gemella di Mucke-Pla, con quest’ultimo protagonista di un testacoda verso fine gara. La Ferrari ha fatto gara di classifica sulle Aston, chiudendo terza e quarta davanti a loro con la 51 davanti alla 71, riportando il cavallino in vetta alla classifica costruttori. In GTE AM solito dominio dell’Aston numero 98 di Dalla Lana-Lamy-Lauda.

Tornando alla LMP1, nelle ultime 2 ore c’è stata una pazzesca lotta a tre tra la Porsche numero 1, la Toyota numero 6 e l’Audi numero 8 e tutto si è deciso all’ultimo pit stop. L’Audi di Duval entra a 50 minuti dal termine per rifornimento e cambio gomme, stessa cosa farà la Porsche che però cambierà pilota mettendo Webber al posto di Hartley. Qui il colpo di genio del muretto Toyota.  Avviene il rientro di Kobayashi che contrariamente alle vetture tedesche fa solo rifornimento senza cambiare gomme, col giapponese che gestisce alla grande le gomme portando la Toyota TS050 sotto la bandiera a scacchi con poco più di 1” sull’Audi di Duval, riportando alla vittoria il marchio due anni dopo l’ultima volta in Bahrain nel 2014. Terza la Porsche di Webber davanti all’altra Toyota e all’altra Porsche che mantiene la leadership in classifica, ma la Toyota numero 6 ora è a -23 con 117 punti contro i 140 dei leader, mentre Porsche è a un passo dal secondo mondiale costruttori consecutivo.

Prossimo appuntamento in Cina a Shanghai, il 6 novembre.