Anteprima Long Beach | Info, orari, TV e statistiche
13 Aprile 2018 - 9:40
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GP Long Beach
Dopo il ritorno alla vittoria di Newgarden a Phoenix, la IndyCar non si ferma e approda in California per la terza gara stagionale

Dopo una pausa di quasi un mese, la IndyCar innesta la quinta marcia e inanella una gara dopo l’altra. Archiviata la seconda corsa stagionale sull’ovale dell’ISM Raceway, la serie americana si trasferisce in California per il terzo appuntamento della stagione 2018. E che appuntamento. La IndyCar correrà infatti a Long Beach, una delle piste con maggiore storia e tradizione nel panorama mondiale.

Formula 1CART/IndyCar Formula E sono solo alcune delle serie di risonanza mondiale che hanno ritenuto essenziale correre a Long Beach. La Formula 1 hanno organizzato il GP degli Stati Uniti dell’Ovest fra il 1976 e il 1983. Il Circus ha poi preferito andare su altre piste cittadine, e dal 1984 Long Beach ha abbracciato la CART/IndyCar.

Il layout del tracciato è progressivamente cambiato. A partire dal 1999 la CART prima e la IndyCar poi hanno sempre utilizzato la configurazione da 3 km e 167 metri, con l’affascinante passaggio nei pressi della fontana di Aquarium Way, mentre tra il 1992 e il 1998 si girava a destra in fondo al rettilineo per poi riconnettersi all’uscita di West Shoreline Drive, il tratto di curva 5 ed 6 col layout lungo. La pista di Long Beach è caratterizzata da un’accelerazione molto lunga nei pressi del traguardo, con una curva 1 molto lunga e tutta da percorrere in pieno, per poi arrivare a un altro tratto dritto fino alla forte staccata di curva 2 che immette nella zona della fontana. Il tratto lento termina dopo curva 6, e le IndyCar transiteranno ad East Seaside Way su un rettilineo che permette di superare. Molto particolare l’ultimo tornantino a gomito che immette sul traguardo. La curva va percorsa a velocità molto lenta, e nel corso degli anni è stata spesso teatro di incidenti.

 

 

Sebbene il circuito californiano abbia alcuni tratti molto prolungati da percorrere col gas spalancato, è preferibile un assetto che conferisca maggiore carico aerodinamico per essere efficienti nelle curve lente, e in particolar modo ad Aquarium Way e nelle ultime due curve. La trazione è fondamentale: chi fatica sotto questo aspetto, rischia di qualificarsi in fondo allo schieramento.

COSÌ ANDÒ NEL 2016 E 2017 – Le ultime due edizioni della gara sul prestigioso circuito californiano hanno regalato spunti d’interesse, polemiche e colpi di scena. Nel 2016 ad avere la meglio fu Simon Pagenaud, che riuscì a beffare Scott Dixon rientrandogli davanti dopo l’ultimo pit stop. Per tenere dietro il pilota del team Ganassi, Pagenaud uscì dalla pit lane portandosi quasi subito nella traiettoria ideale, mettendo tutte e quattro le ruote oltre la linea bianca e tra lo stupore generale i commissari decisero di non comminargli penalizzazioni, limitandosi semplicemente ad ammonirlo.

L’anno scorso a vincere a Long Beach fu James Hinchcliffe, tornato al successo a due anni di distanza dall’ultima affermazione nell’acquitrino del NOLA. La chiave che permise al pilota canadese di cogliere la sua quinta vittoria in IndyCar fu una strategia molto conservativa su due soste, contro le tre di quasi tutti i piloti motorizzati Chevrolet. In seconda posizione Bourdais, al secondo podio consecutivo dopo il successo di St.Petersburg e in terza posizione Newgarden. Incredibilmente fuori dalla corsa tutti i piloti dell’Andretti Autosport per problemi d’affidabilità a livello elettronico e al motore Honda.

 

 

CURIOSITÀ – Il pilota che detiene il maggior numero di successi a Long Beach è Al Unser jr. Il due volte vincitore della 500 Miglia di Indianapolis è salito sul gradino più alto del podio a Long Beach in sei differenti occasioni, l’ultima delle quali nel 1995. Quattro vittorie per Mario Andretti Paul Tracy, ma il canadese non ha trionfato per quattro volte di fila come hanno fatto Piedone e Al Unser jr. Il pilota in attività ad aver vinto più volte a Long Beach è Bourdais, che per ben tre volte ha preso la bandiera a scacchi da leader. Due successi per Power, e sono a quota uno Hinchcliffe, Dixon, Pagenaud e Sato, che ottenne proprio in California la prima sua prima affermazione in IndyCar.

Nell’albo d’oro c’è spazio anche per l’Italia, grazie ad Alex ZanardiPineapple conquistò la vittoria a Long Beach nel 1997 e anche nel 1998, dopo una lotta senza esclusione di colpi con Franchitti ed Herta. Gli ultimi italiani a correre sul tracciato californiano in una gara della IndyCar sono stati Francesco Dracone Luca Filippi, ed entrambi sono rimasti ben lontani dalla top ten.

Da ricordare che a Long Beach nel 2008 venne scritta una pagina di storia importantissima per il motorsport americano, perché il 20 aprile venne disputata l’ultima gara della storia della Champ Car, inglobata a fine 2007 dalla Indy Racing League. A vincere la corsa fu Will Power, al volante della Lola-Cosworth del KV Racing.

 

 

ORARI TV – Il Toyota Grand Prix of Long Beach verrà trasmesso come di consueto su Sky Sport, che detiene l’esclusiva dei diritti televisivi in Italia della IndyCar. La terza gara stagionale della categoria a stelle e strisce verrà irradiata in diretta alle ore 22.30 su Sky Sport 3 HD, canale 203 della piattaforma satellitare.