Approvato l’arrivo dei nuovi motori nel 2021: avranno almeno 100 cavalli in più di quelli attuali
21 Maggio 2018 - 0:59
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Indy 500
La IndyCar conferma la svolta regolamentare, e tra qualche stagione porterà in pista propulsori più potenti e competitivi

INDIANAPOLIS – 01/01/2021: save the date. Sarà questo il giorno nel quale inizierà la prima parte di rivoluzione nella Verizon IndyCar Series, che per allora avrà anche perso la denominazione Verizon, dato che il colosso telefonico abbandonerà la categoria al termine di questa stagione. Ieri la IndyCar ha infatti approvato ufficialmente l’arrivo nel 2021 dei nuovi motori, che andranno a sostituire gli attuali V6 turbo da 2.2 litri prodotti da Honda Chevrolet.

Il concept del motore rimarrà pressoché simile a quello attualmente vigente, dato che i propulsori saranno sempre dei V6 caratterizzati dal turbo, tratto distintivo della serie fin dal 2012. Nel 2021 però i motori avranno una cilindrata di 2.4 litri, conto i 2.2 di quelli di adesso. Questo comporta un sensibile aumento di potenza, stimato dall’organizzazione della IndyCar in almeno 100 cavalli. I motori del 2021, che avranno sempre un regime di rotazione limite di 12.000 giri, arriveranno a sfondare anche il muro dei 900 cavalli nel momento in cui i piloti faranno ricorso al push to pass per tentare di superare chi sta davanti, o nel tentativo di difendere la posizione. Proprio il push to pass, il sistema che permette ai piloti di avere della potenza extra nei frangenti che ritengono più opportuni, rimarrà un punto saldo della IndyCar del futuro.

 

 

I vertici della IndyCar hanno inoltre annunciato che i propulsori saranno testati per la prima volta nell’estate del 2020, ed è previsto un corposo programma di prove che permetta ai team e ai costruttori di arrivare al campionato 2021 con una buona conoscenza dei nuovi motori e un livello di affidabilità accettabile. Un altro particolare importante è che il nuovo regolamento sui propulsori resterà in vigore almeno per sei anni. La scelta è stata fatta con l’intento di dare un preciso quadro allo sviluppo della serie, in modo tale da attirare dei costruttori che vadano ad affiancare Honda e Chevrolet, che hanno già confermato il loro impegno in IndyCar.

“I nostri piloti ci hanno chiesto motori più potenti – ha dichiarato Jay Frye, presidente delle operazioni in pista della IndyCar –  Grazie al lavoro di Honda, Chevrolet e tecnici della serie, è proprio ciò che avranno”.