Bottas: “Bisogna cambiare la regola delle bandiere blu”, Whiting: “Non ne vedo il motivo”
17 Settembre 2018 - 23:10
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E’ nata una piccola polemica durante il Gran Premio di Singapore. Valtteri Bottas si è lamentato con la direzione gara nei team radio perché non venivano sventolate le bandiere blu a Hulkenberg. Il finlandese però non era ancora vicino tanto da giustificare la segnalazione (si deve essere almeno a 1.2 dal doppiato per far sì che venga esposta la bandiera), e quindi ha avuto molte difficoltà in quella fase, sostenendo quanto il tutto fosse ridicolo. C’è stata anche una risposta da parte di Charlie Whiting, il tutto riportato nell’edizione inglese di motorsport.com.

“Nella maggior parte delle piste la regola va bene – ammette Bottas – ma a Singapore è più complicato arrivare a 1.2 secondi dai doppiati. C’è più downforce con le macchine attuali, e quindi diventa difficile potersi avvicinare. Prima era 1 un secondo il distacco richiesto, adesso 1.2, ma con più downforce adesso è più complicato avvicinarsi. Spero che il prossimo anno sia tutto diverso. Sicuramente comunque ne riparleremo a Sochi prima del weekend”.

“Non è necessario andare oltre l’1.2 di distacco dal doppiato – commenta Charlie Whiting – perché poi il pilota davanti sarebbe costretto a rallentare tanto, quasi a fare marcia indietro per farsi passare, e non sarebbe corretto nei suoi confronti. Non possiamo aprire la finestra della bandiera blu a 1.4 o 1.6 secondi. Tutti sono riusciti ad avvicinarsi ai doppiati davanti, tranne Bottas e non capisco perché, forse la sua Mercedes non era come la desiderava in quel momento. Non è un problema nostro, e lo dico sperando di non essere considerato scortese. Tutti gli altri hanno lavorato affinché riuscissero a superare i doppiati, mica potevamo fare un’eccezione per lui”.