Brutta batosta per il team Grillini: il boss Andrea è agli arresti domiciliari
10 Gennaio 2018 - 21:08
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Il manager bolognese accusato di false fatturazioni

Arrivano decisamente brutte notizie per il team Grillini, scuderia italiana del WorldSBK, che nella stagione 2018 schiererà in pista due Suzuki con in sella Roberto Rolfo e Gabriele Ruiu. Il boss della squadra bolognese Andrea Grillini è attualmente agli arresti domiciliari insieme ad altre 169 persone in seguito ad una maxi operazione antiriciclaggio svolta dalla Procura Distrettuale di Catanzaro.

Il team Grillini ufficializza Roberto Rolfo per il WorldSBK 2018

A riportare la notizia è l’edizione quotidiana de Il Corriere della Sera, in cui si spiega che Grillini farebbe parte di un gruppo di imprenditori emiliani accusati di associazione per delinquere attraverso imprese fittizie, “società cartiere”che avrebbero aiutato alcune cosche mafiose della ‘Ndrangheta nel ripulire ingenti somme di denaro sporco.

A quanto emerso dall’inchiesta, in diverse regioni del Nord-Italia, tra cui l’Emilia-Romagna, ogni settimana venivano portati decine di migliaia di euro dalla Calabria, che gli imprenditori coinvolti riversavano sui conti di queste società fasulle, intestate a dei prestanome o addirittura agli stessi affiliati della cosca, come corrispettivo di fatture fittizie riguardanti operazioni commerciali non effettuate, riuscendo in questo modo a reimmettere in un circuito legale il suddetto denaro di provenienza illecita.

Ovviamente Grillini non è ancora stato condannato penalmente (e quindi giudicato colpevole), ma la misura cautelare decisa dal giudice è stata presa per evitare il rischio di inquinamento delle prove, fuga dell’imputato e reiterazione del reato.

“I provvedimenti scaturiscono da un’articolata manovra investigativa, coordinata dalla procura di Catanzaro, che ha consentito di documentare, in particolare, l’operatività, gli assetti gerarchici interni e le attività criminose della locale di ‘Ndrangheta dei Farao-Marincola di Cirò (Crotone) – si legge nella nota ufficiale dal Dda di Catanzaro – La cosca  aveva infiltrato il tessuto economico e sociale dell’area cirotana mediante un radicale controllo mafioso degli apparati imprenditoriali, operanti soprattutto nei settori della produzione e commercio di pane, della vendita del pescato, del vino e dei prodotti alimentari tipici, nonché nel settore della raccolta e riciclo sia di materie plastiche sia di r.s.u.”.

“L’indagine è riuscita quindi a delineare il quadro complessivo degli interessi illeciti gestiti in ambito nazionale e estero dal sodalizio indagato, verificando altresì la disponibilità di ingenti risorse finanziarie che venivano reimpiegate in numerose iniziative imprenditoriali e commerciali nel Nord-Italia e in Germania”.

“Infine, sono state accertate ulteriori attività illecite riguardanti sia l’operatività di una serie di imprese cartiere controllate o riconducili alla cosca, deputate all’emissione di fatture per operazioni inesistenti finalizzate a frodare l’i.v.a. e ripulire denaro di illecita provenienza, sia relative a un traffico transnazionale di autoveicoli di grossa cilindrata” conclude la nota.

Altre accuse pesanti mosse nei confronti degli imputati – tra cui lo stesso Grillini – riguardano l’associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione, porto e detenzione illegale di armi e munizioni, procurata inosservanza di pena e illecita concorrenza con minaccia aggravata dal metodo mafioso.