INDIANAPOLIS – La 500 Miglia di Indianapolis 2018 offrirà quasi sicuramente uno spettacolo senza pari e tante emozioni, ma difficilmente verrà ricordata nei libri di storia per i record sotto il profilo della performance pura. Ed Caprenter ha realizzato la sua terza pole position a Indianapolis con quattro giri percorsi in un tempo complessivo di 2:36.7818, il più veloce dei quali è stato il primo in 39.1154 secondi. Tempi molto alti rispetto a quelli del 1996, che rimangono ancora imbattuti e difficilmente avvicinabili dalle attuali monoposto. Basti pensare che Arie Luyendyk in qualifica stampò un incredibile crono di 37.895, e percorse quattro tornate in 2.31.908 secondi, a una media di 236.986 miglia orarie (381.392 km/h).

Ma in futuro la IndyCar potrebbe finalmente riscrivere i record a Indianapolis. La serie americana ha infatti annunciato per il 2021 l’arrivo di nuovi motori, che garantiranno almeno 100 cavalli in più rispetto ai V6 turbo da 2.2 litri attualmente in uso. I propulsori di Chevrolet e Honda saranno nettamente più potenti, e avranno sempre un boost garantito dal push to pass. Grazie a questi nuovi motori, secondo un pilota esperto come Helio Castroneves sarà possibile rivedere velocità medie incredibili a Indianapolis.

“Quando si parla dell’ingresso di nuovi motori da 900 cavalli, credo proprio che un giro di qualifica a 230 miglia all’ora di velocità media (370 km/h, ndr) possa portare un pilota al massimo a centro gruppo – ha affermato il pilota del team Penske – Penso che per la pole si debba ragionare sulle 234-235 miglia orarie (379 km/h circa, ndr). E’ una velocità incredibile, un’opportunità grandiosa. In gara e forse anche in qualifica ci sarà da alzare sicuramente il piede in curva, così come succedeva in passato. I nuovi motori cambieranno il modo di guidare a Indianapolis”.