Intervista a Kevin Calia:”Il CIV Superbike per imparare. L’obiettivo è correre nel Mondiale”
29 Aprile 2014 - 19:28
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CaliaTra i giovani più promettenti del panorama nazionale c’è sicuramente Kevin Calia, classe ’94, ex Campione italiano della Moto3 nel 2012 e oggi protagonista del CIV Superbike con l’Aprilia RSV4 APRC del Team “Nuova M2”. Il pilota nativo di Castel San Pietro, al secondo anno nella categoria riservata alle derivate di serie, è stato due volte Campione italiano Minimoto (2005 e 2006), Campione Mondiale Metrakit (a Valencia nel 2007) e protagonista della Red Bull Rookies Cup. Approdato nel CIV nel 2011, Calia è giunto terzo nel Campionato riservato alle 125gp grazie al supporto del team romagnolo MGP Racing 2B. Il 2012 è stato l’anno della consacrazione: con il team Elle2 Ciatti Kevin è diventato Campione Italiano CIV Moto3, con 6 vittorie e 1 secondo posto all’attivo, ed è arrivato 3° nell’Europeo di Albacete. Il resto è storia recente. L’imolese ha debuttato nel 2012 nella categoria Superbike del Campionato Italiano Velocità, salendo in sella alla potente Ducati Panigale 1199 R del Barni Racing Team. Il rookie romagnolo ha terminato la stagione in crescendo meritandosi la stima della squadra lombarda che lo ha fatto esordire nella Superstock1000 FIM Cup come sostituto dell’infortunato Eddi La Marra (6º a Jerez).

249000_595915437127454_1725979672_nCome giudichi la tua stagione 2013?

Il passaggio dalla Moto3 alla Superbike è stato grande. Le motociclette sono molto diverse, il tipo di guida è differente ma mi sono trovato benissimo fin dall’inizio e l’elettronica aiuta molto. Lo scorso anno mi sono divertito con la Ducati e ho imparato diversi accorgimenti di cui ho farò tesoro nel 2014.

Sei passato dalla Moto3 alla Superbike. Come mai hai compiuto un salto così netto? Da dove nasce questa idea?

Semplicemente per una questione di età, regolamenti e prospettive future. Approdando ora in Superbike ho il tempo necessario per imparare, in modo da essere in futuro competitivo nel Campionato del Mondo.

La Ducati Panigale non è una moto facile da mettere a punto e da portare al limite.Quali sono state le difficoltà maggiori che hai avuto in questo passaggio? Quanto ha contato l’esperienza ed il supporto di un team come il Barni Racing?

1377375_10200635913162130_692479977_nLa Panigale l’ho pilotata grazie al Team Barni, un struttura seria che mi ha insegnato ad amare la Ducati ed a sfruttarla correttamente. La 1199 è una moto performante ma “semplice” e diretta. Ha poche regolazioni elettroniche e ciclistiche quindi non ci si può inventare molto e si devono usare per forza quelle. Il vantaggio è che se non hai problemi è difficile crearne di nuovi e tutto fila liscio…Lo svantaggio è che quando hai un problema hai poche risorse per risolverlo. Sicuramente la Panigale ha una guida particolare ed una ciclistica unica, non dà feeling a tutti. Personalmente ho avuto qualche difficoltà con il retrotreno in fase di trazione. E’ il posteriore a mettere in crisi l’anteriore il più delle volte. Dai gas, il retrotreno spinge tanto e perdi la linea con l’anteriore. Inoltre il motore della Ducati è bello corposo quando entra in coppia e questo non aiuta la ciclistica però, al contrario di tanti piloti, ho adorato il suo avantreno in fase di inserimento curva. La Panigale ha un ottimo propulsore, qualche errore te lo perdona: se arrivi lungo in staccata esci fuori dalle curve ugualmente bene grazie al motore. Il bicilindrico è più pronto anche per questioni di elettronica, che è poco “invadente”, la moto si impenna e devi essere più docile con il gas.

644578_501501703241356_239736303_nNel 2012 hai corso l’ultima gara del CEV Moto3 con il team di Jorge Martinez. Come mai questa esperienza non ha avuto seguito?

Purtroppo non ho avuto la possibilità di correre il Mondiale. Non voglio criticare nessuno, sia chiaro, semplicemente far notare come in Spagna esista un sistema per crescere i piloti, sistema che noi non abbiamo. Non parlo solo di denaro ma di metodo. In Spagna team, sponsor, circuiti e TV lavorano insieme. Da noi siamo per il momento tutti divisi e c’è, forse, poca comunicazione tra le parti. Ai nostri piloti non manca il talento ed i nostri team sono tra i migliori del Mondo…Manca solo la comunicazione.

Cosa ti aspetti dall’Aprilia?

Una buona stagione, di essere competitivo, di lavorare serenamente con la squadra ed i tecnici Aprilia per migliorare il pacchetto a disposizione in modo da ben figurare nel CIV . Poi si vedrà dove arriveremo…

10264722_310870825732207_957669221666137453_nQuale pensi che sia il prossimo passo per la tua carriera? Qual è il tuo obiettivo?

Il mio obiettivo è essere competitivo per correre nel Mondiale Superbike. Non so ancora quali saranno i prossimi passi della mia carriera, molto dipenderà da come andranno le cose quest’anno, ma sicuramente saranno quelli mossi sulla strada che mi porterà a correre nel Campionato del Mondo.