Negli anni passati i vertici della IndyCar erano spesso stati oggetto di critiche per la loro incapacità di preparare un progetto a lungo termine per la serie. Le gare della categoria americana hanno spesso regalato spettacolo e portato negli autodromi migliaia di appassionati, ma gli ascolti televisivi e l’interesse degli sponsor non è mai decollato, e i fasti di un tempo sono un lontanissimo ricordo. Il progetto quinquennale di Jay Frye è stato accolto positivamente dai fan e dai team della IndyCar, che hanno apprezzato la volontà di dare una pianificazione a lungo raggio alla serie.
L’arrivo dello universal bodywork, l’addio agli aerokit e le trattative per aumentare il numero di squadre e vetture al via del campionato sono il primo passo di un piano che porterà la IndyCar ad avere anche una nuova monoposto, con la DW12 che andrà in pensione dopo il 2020. Gli ultimi giorni hanno però fatto scattare l’ipotesi di uno slittamento dell’addio alla Dallara DW12. La IndyCar avrebbe dovuto battezzare una nuova macchina nel 2021, e invece pare proprio che la DW12 sarà soggetta a una legge Fornero stars & stripes. La soluzione al momento più probabile è che la serie cambi macchina nel 2023.
Andrea Toso, figura apicale del programma sportivo statunitense della Dallara, ha commentato questi rumors e ha affermato: “Direi che cominceremo a valutare e discutere la possibilità di realizzare una nuova monoposto nel mese di Maggio, dopo la 500 Miglia di Indianapolis 2018. Dobbiamo fare tutta una serie di considerazioni con la IndyCar guardando a cosa succede sui circuiti cittadini, tradizionali e sugli ovali, e quando ci riterremo soddisfatti allora inizieremo a guardare a una nuova vettura. Prenderemo in considerazione tutte le critiche ricevute sulla IR12; assolutamente. Il piano è quello di promuovere la IndyCar e avere più macchine sulla griglia. Adesso sta accadendo, visto che nel 2018 ci saranno Juncos, Harding e Carlin. Queste sono ottime aggiunte, e se riusciamo a portare il numero dei partecipanti stabili al campionato a 24-26, allora possiamo permetterci una nuova macchina. Quando la IndyCar deciderà di introdurre una nuova monoposto, ci sarà bisogno di fare un investimento importante, e arriveranno tempi duri. Il momento attuale richiede stabilità. Per ora lasciamo tutto così com’è; cerchiamo di aumentare il numero di macchine al via delle gare e fra tre anni vedremo dove e come saremo messi”.