Ericsson: “Ho sacrificato la mia gara per aiutare Leclerc”
29 Ottobre 2018 - 16:29
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GP Messico
Il pilota svedese: "Volevo fermarmi molto prima. Fumavo dalla rabbia, ma sono un giocatore di squadra e ho messo il team al primo posto"

CITTA’ DEL MESSICO – Il GP del Messico ha regalato punti e sorrisi in casa Alfa Romeo-Sauber. La scuderia svizzera, dopo una qualifica di buon livello nella quale sia Leclerc che Ericsson sono riusciti a entrare nel Q3, è riuscita a portare a casa punti pesanti con entrambi i piloti e a superare la Toro Rosso nel mondiale costruttori. Leclerc ha chiuso la gara in settima posizione, alle spalle di Hulkenberg, mentre Ericsson ha preso la bandiera a scacchi in nona posizione, dietro a Vandoorne.

Il pilota svedese in Messico ha ottenuto il suo sesto piazzamento stagionale nella top ten. Nonostante abbia disputato una buona gara, Ericsson non è stato contento della strategia che gli è stata imposta dal muretto box. L’ex pilota della Caterham ha infatti dovuto allungare molto il suo primo stint, ed è rimasto in pista più del dovuto con gomme HyperSoft finite, perdendo diversi secondi sulle Renault e su Leclerc. Ma compiendo 4-5 giri con un ritmo molto lento, Ericsson ha rallentato molto i piloti alle sue spalle, favorendo Leclerc e attuando nel migliore dei modi la strategia elaborata dagli ingegneri della scuderia di Hinwil.

 

 

“Il nostro piano era essenzialmente quello di aiutare la gara di Leclerc – ha detto a fine gara Ericsson – Ho sacrificato completamente la mia gara per dargli una mano. Volevo fermarmi molti giri prima per cambiare le gomme, perché sapevo che stavo buttando via la mia gara, ma dovevo stare fuori per aiutare Charles e la squadra. Dovevo tenermi alle spalle quel gruppo di macchine per permettergli di guadagnare secondi su di loro. Alla fine ho eseguito gli ordini per il team, ma è stato frustrante, perché sentivo che stavo gettando al vento le mie chance di arrivare in zona punti”.

Ericsson ha poi aggiunto: “Fumavo dalla rabbia in macchina. Ero veramente frustrato. So che dobbiamo lavorare per il bene della squadra, ma mi è stato chiesto di fare qualcosa molto al limite, perché in questo modo stavo rovinando la mia gara. Io comunque sono sempre stato un giocatore di squadra: ho sempre fatto di tutti in favore del team, e ho sempre messo la squadra al primo posto. E’ una delle mie abilità più apprezzate, e non cambierò”.