Fastback | GP Americhe 2016: Marquez domina, tra Dovi e Pedrosa…è dòmino
08 Aprile 2019 - 9:07
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Quattro successi in quattro anni per il cabroncito, che precede Lorenzo e Iannone. Rossi a terra, Pedrosa centra Dovizioso in curva 1

Il circus della MotoGP, dopo le tappe del Qatar e dell’Argentina, vinte rispettivamente da Jorge Lorenzo e Marc Marquez, approda ad Austin, Texas, per il terzo appuntamento del motomondiale 2016. Marc Marquez arriva nella sua pista prediletta da leader del Mondiale, forte del successo ottenuto a Termas de Rio Hondo e del terzo posto di Losail. Jorge Lorenzo invece deve riscattare assolutamente la caduta argentina, riaffermando la dominanza espressa nella prima gara, così come Dovizioso, steso all’ultima curva da Iannone. Valentino Rossi invece cerca di proseguire sulla strada della continuità, giungendo però in una pista spesso indigesta.

DAL VENERDI’ AL SABATO – Al venerdì la storia è la medesima delle scorse quattro edizioni: dominio indiscusso e incontrollato di Marquez, accompagnato facilmente da ampi distacchi. Le Yamaha sembrano arrancare, mentre si mettono in mostra le Ducati, in particolare quella di Iannone e a sorpresa quella di Baz. Al sabato, il copione diviene improvvisamente meno scontato. Marquez ottiene sì la pole (la quarta consecutiva ad Austin, ndr), ma solo per 69 millesimi su un velocissimo Jorge Lorenzo. Terzo è Valentino Rossi a 4 decimi, davanti a Iannone, Vinales e Crutchlow. Settimo è Dovizioso, davanti a Pedrosa, Aleix Espargaro, Redding, Smith e Baz, autore di un epico salvataggio in curva 20.

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LA GARA – Pronti, via, e Marquez mantiene saldamente la vetta davanti a Rossi e Lorenzo, autore di un piccolo lungo in curva 1, seguiti da Dovizioso, Pedrosa, Aleix Espargaro e Iannone. Dopo la buona partenza, Rossi sembra arrancare, tant’è che viene sverniciato sul lungo rettilineo, dove nel frattempo Dovizioso sfrutta la potenza del motore Ducati per scavalcare Lorenzo e portarsi in seconda posizione.

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Al giro 3 ecco il primo colpo di scena! Valentino Rossi perde l’anteriore nelle S e scivola per terra, andando a sbattere contro le barriere. Probabile problema alla frizione per il Dottore, in difficoltà già dal primo giro. Al giro 5 Jorge Lorenzo, preso il giusto ritmo, infila Dovizioso nell’ultima delle S e cerca di andare a caccia di Marquez, che però nel frattempo ha già accumulato ben 2 secondi sugli inseguitori. Al giro 7 ecco il secondo colpo di scena. Dovizioso, tentando di rispondere all’attacco di Lorenzo, allarga la staccata in curva 1; Pedrosa, ingannato dalla traiettoria più larga del forlivese, perde il controllo della Honda, facendola in un primo momento sbacchettare, per poi centrare in pieno Dovizioso, mettendo fine alla gara di entrambi.

Esemplare il gesto di Dani, che si china per verificare le condizioni del Dovi e per scusarsi umilmente. Dani riesce in un primo momento a ripartire, a differenza di Dovizioso, che rientra mestamente ai box. In testa nel frattempo Marquez vola via, arrivando a 3 secondi di vantaggio su Lorenzo. In terza posizione c’è ora Iannone, davanti alle due Suzuki di Espargaro e Vinales in lotta. Al giro 9 fuori anche Crutchlow e Smith, caduti nello stesso punto della pista.

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Giro 11, Vinales si libera di Espargaro tentando il recupero su Iannone, che però è distante ben 5 secondi. Un giro più tardi alza bandiera bianca Pedrosa, che successivamente si reca nei box Ducati per chiedere nuovamente scusa a Dovizioso. Marquez è ormai imprendibile: sono 6 i secondi di vantaggio su Lorenzo, che aumentano man mano fino a sfiorare gli 8, per poi ridursi bruscamente nell’ultimo giro. Sotto la bandiera a scacchi è quindi Marc Marquez a trionfare, precedendo di 6 secondi Jorge Lorenzo. Andrea Iannone conquista il primo podio di stagione, precedendo il duo Suzuki Vinales-Espargaro. Sesto è un ottimo Redding, davanti a Pol Espargaro e un grande Michele Pirro, 8° in sostituzione di Petrucci. Chiudono la top 10 Barbera e Bradl.

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