Fastback | GP Spagna 1981: la grande impresa di Gilles Villeneuve
06 Maggio 2014 - 9:00
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Il Gran Premio di Spagna è il settimo appuntamento della stagione 1981. La corsa, svoltasi sul tracciato di Jarama, nei pressi di Madrid, ha visto trionfare per l’ultima volta il grande Gilles Villenueve, pilota Ferrari che ha perso la vita un anno dopo (precisamente nel 1982) sul tracciato di Zolder. Molti tifosi ricordano questo Gran Premio come una delle più grandi imprese del pilota canadese, visto che Villeneuve riuscì a vincere nonostante la pressione di ben cinque colleghi alle spalle. La gara, infatti, terminò con distacchi davvero ridotti, con i primi cinque piloti racchiusi in “solo” due secondi. Una corsa davvero emozionante che gli appassionati di vecchia data ricordano sicuramente col sorriso.

In qualifica, grazie a un giro assolutamente strepitoso, Jacques Laffite conquistò la pole position del Gran Premio, seguito da Alan Jones, Carlos Reutemann e John Watson. Laffite fu l’unico pilota a scendere sotto la barriera dell’1’14, impresa che gli regalò la settima pole position della stagione. Completarono la Top 10 Alain Prost, Bruno Giacomelli, Gilles Villeneuve, Mario Andretti, Nelson Piquet ed Elio De Angelis.

John Watson

GARA – Alan Jones, sfruttando un errore di Jacques Laffite nello stacco frizione, riuscì a guadagnare la testa della corsa alla prima curva, mettendosi davanti a Carlos Reutemann, Gilles Villeneuve, Mario Andretti e Alain Prost. L’errore in partenza costò al francese parecchie posizioni in griglia, visto che al termine del primo giro si ritrovò in undicesima posizione. Alain Prost, Didier Pironi e Riccardo Patrese, a causa di un groviglio di vetture alla prima curva, furono coinvolti in diverse toccate che danneggiarono le proprie vetture. Nonostante i danni, però, riuscirono a proseguire la propria corsa. Al secondo giro Villeneuve eseguì il sorpasso che, con ogni probabilità, gli valse la vittoria della corsa. Il canadese, sfruttando la grande potenza del motore Ferrari, prese la scia della Williams-Ford di Reutemann, infilandolo all’interno della prima curva. Una manovra che gli valse la seconda posizione alle spalle di Alan Jones. Nonostante un motore nettamente superiore rispetto a quello Ford, però, Villeneuve nei primi giri non riuscì a tenere il passo di Jones, con quest’ultimo che accumulò un buon vantaggio nel corso delle prime tornate.

Elio De Angelis

Elio De Angelis (Lotus)

Al quattordicesimo giro, però, avvenne il grande colpo di scena: Alan Jones, nonostante il buon vantaggio nei confronti di Villeneuve, fu autore di un lungo fuori pista, errore che non solo gli costò la testa della corsa nei confronti del pilota Ferrari, ma che lo relegò di sedicesima posizione. Un grave errore che lo estromise dalla lotta al gradino più alto del podio. Al quindicesimo giro passò quindi al comando Villeneuve, seguito da Reutemann, Prost e Andretti. Al venticinquesimo giro Piquet tentò di passare Andretti, entrambi però finirono fuori pista e vennero così passati da Watson e Laffite, che conquistarono il quarto e quinto posto. Qualche giro anche Alain Prost dovette abbandonare la corsa a causa di un testacoda. Al trentesimo giro la classifica poneva al comando Villeneuve, seguito da Reutemann, Watson, Laffite, Piquet e De Angelis. La gara proseguì senza grandi colpi di scena fino al quarantaquattresimo giro, con Piquet che si ritirò per un incidente. Nella tornate successive Laffite, autore di una grandissima rimonta dall’undicesima posizione, sorpassò dapprima Watson e successivamente l’argentino del team Williams Ford. Dietro a Villeneuve quindi vi era Laffite, seguito da Watson, Reutemann e De Angelis.

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Jacques Laffite (Ligier)

Nonostante la migliore efficienza aerodinamiche nelle curve del settore misto, Villeneuve, sfruttando la grande potenza del propulsore Ferrari, riuscì a resistere agli innumerevoli attacchi di Laffite, che a sua volta era seguito da Watson, Reutemann e De Angelis. I primi cinque misero in scena una delle lotte più belle dell’intera storia della Formula 1, con il canadese che riuscì, grazie al proprio talento e al motore Ferrari, a tenersi dietro tutto il gruppo alle proprie spalle. Il canadese resistette per diversi giri agli assalti di Laffite, vincendo la sesta, e ultima, gara della sua carriera. Il canadese precedette Laffite per 211 millesimi, seguito da Watson (a podio dopo due stagioni) e Reutemann. Da notare che De Angelis, quinto sotto la bandiera a scacchi, fu distanziato di un secondo e 231 millesimi. Una corsa memorabile che rimarrà segnata per l’intera storia della Formula 1.

 

 

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