Formula 1: le pagelle del Gp di Abu Dhabi 2014
24 Novembre 2014 - 21:48
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Hamilton: 9. Un po’ troppo nervoso in qualifica, dove commette due errori nel Q3. In gara è il solito mastino: cattivissimo al via, dove si prende subito la leadership, velocissimo finché Rosberg era secondo, poi ottima gestione della gara. Ad Abu Dhabi arriva l’undicesima vittoria stagionale e l’apoteosi di un secondo, meritatissimo e sudatissimo titolo piloti.

Massa: 9. Semplicemente mostruoso. Bravo al via, dove supera Bottas. Incredibilmente efficace nel gestire sia le gomme super soft che le soft: nel finale sembra addirittura possibile il colpaccio, ma Hamilton ha abbastanza margine per contenere il recupero del brasiliano. Con una macchina del genere e un rendimento del genere Felipe potrà togliersi delle belle soddisfazioni anche nel 2015.

Bottas: 7. Sbaglia la partenza, e non è la prima volta in questa stagione (vedi Monza). Poi si riprende alla distanza, anche grazie ad una buona strategia della Williams, ma ha la consapevolezza di aver buttato alle ortiche un’occasione ghiotta per provare a vincere, visto che Massa è arrivato a meno di 3 secondi da Hamilton. Comunque si consola col sesto podio stagionale e la quarta posizione nel campionato piloti: mica male.

Ricciardo: 10. Parte dalla pit lane e arriva quarto. Alcune vetture faticano a gestire le gomme e lui si fa i primi 28 giri con lo stesso treno di gomme soft. Quando c’era da spingere a spinto, quando c’era da sorpassare e fare a sportellate non si è tirato indietro. Una rimonta incredibile, e un’altra gara che fa capire al mondo il talento di questo ragazzo australiano. L’MVP di Abu Dhabi è lui.

Button: 7. Un’altra gara efficace di Button, che porta la McLaren al traguardo in quinta posizione, mentre Magnussen resta mestamente dietro alle Ferrari. Nonostante la strategia non sia stata delle migliori, Button ha fatto comunque la sua bella figura. Potrebbe essere stata la sua ultima gara in F1: fosse davvero così, sarebbe semplicemente una follia. La McLaren ci pensi bene prima di appiedarlo.

Hulkenberg: 7,5. Dopo l’ottima prestazione in Brasile, Hulk torna ancora verde, e regala qualche sorpasso e un’altra bella performance. Il sesto posto è il degno coronamento di una stagione nella quale si è messo ancora in luce, tranne che per una fase di appannamento nella parte centrale del campionato.

Perez: 7. Bella gara per “Checo”, nella settimana in cui è stato riconfermato alla Force India. Perde il duello interno alla squadra con Hulkenberg, ma può essere comunque soddisfatto del suo settimo posto.

Vettel: 6,5. La gara di Ricciardo mostra che con la Red Bull si poteva fare di più, ma è anche vero che, tanto per cambiare, a Vettel è toccata la strategia peggiore. Resta troppo tempo dietro alla McLaren di Magnussen, e questo pregiudica la sua gara. Termina in zona punti; partendo dalla pit lane non è male, ma Ricciardo è stato di un altro pianeta.

Alonso e Raikkonen: sv. Come si possono giudicare le prestazioni di due campioni del loro calibro su una macchina del genere? Francamente impossibile. L’unico appunto è che Alonso è stato capace di superare Raikkonen in pista prima del pit stop. Il resto della corsa, sia per Alonso che per Raikkonen, non è stato altro che una lunga agonia in attesa della bandiera a scacchi.

Magnussen: 5. Troppo aggressivo in partenza, si è sciolto come neve al sole sulla distanza. Basti considerare che dopo il secondo pit stop era a un secondo da Button, ma Magnussen ha finito la corsa undicesimo, mentre Button ha chiuso con una brillante quinta posizione.

Vergne: 6. Fuori dalla zona punti, ma ci mette grinta e determinazione, e fa sudare a Ricciardo il sorpasso. Peccato che le porte della F1 si stiano chiudendo per lui: gli tocca la stessa sorte di Di Resta l’anno scorso, di Kobayashi due anni fa e di Hulkenberg quattro anni fa.

Grosjean: 6. Considerando il drive thru che ha dovuto scontare subito, arrivare davanti alle Sauber è già stato un buon traguardo, per un pilota che meriterebbe una vettura più competitiva.

Rosberg: 8. In qualifica ha fatto quello che doveva fare, con una splendida pole position, poi alla partenza si è fatto fregare da Hamilton. Il passo gara era molto buono, a livello del compagno di squadra, ma l’affidabilità gli ha impedito di giocarsi fino in fondo le chance iridate. Un grande plauso all’atteggiamento mostrato in gara, con la voglia di onorare la sua stagione e di tagliare il traguardo, e nel post-gara, quando è andato subito a complimentarsi con Hamilton.

Gutierrez e Sutil: 5,5. La Sauber è stata lenta come al solito, ma anche i due piloti sono parsi evanescenti, e Gutierrez si è notato solo nei giri finali, quando è stato doppiato da Hamilton e Massa.

Kvyat; 6,5. Voto alla qualifica e alla prima buona parte di gara.

Stevens 6; Maldonado sv; Kobayashi 6.

Gp Abu Dhabi: 6,5. Qualche emozione la gara ce l’ha anche regalata; peccato però che la lotte per l’iride fosse già decisa a metà gran premio.

Team radio di Alonso su Stevens: 2. Patetico.

I meccanici Lotus che se la ridono della macchina in fiamme: 9. Geni del male nello sfottere la Renault e nell’ “ingraziarsi” lo sponsor Burn.

Gli addii amari di Vettel e Alonso: 5. Peccato: avrebbero entrambi meritato un bel risultato all’ultima gara con le rispettive squadre.

Figura della Mercedes: 4. Sono stati fortunati a non avere altri rivali nella lotta al titolo: cosa sarebbe successo se qualcun altro fosse stato lì a giocarsela per il campionato con Hamilton e Rosberg? Un problema di affidabilità all’ultima gara, in una lotta iridata tra compagni di squadra, è quello che in Mercedes volevano a tutti i costi evitare. Ma è successo, e la casa di Stoccarda non ci ha fatto una bella figura.