Formula 1: le pagelle del Gp d’Ungheria 2014
29 Luglio 2014 - 2:16
|

Ricciardo: 9,5. Di certo è nato sotto una stella più fortunata di quella di Webber. Al sorridente australiano gira tutto per il verso giusto, con una safety car che esce dritta davanti ai primi e permette a lui di cambiare gomme e balzare al comando, e il muretto Red Bull gli consegna una strategia piuttosto buono. Ma la vittoria non è dovuta solo alla fortuna: in mezzo c’è un sorpasso bellissimo su Hamilton, studiato un paio di giri prima alonso gp ungheria 2014e messo in pratica poi. L’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto.

Alonso: 10. Voleva la pioggia, la buona sorte dalla sua e una gara caotica per provare il colpaccio. Accontentato, e la vittoria è una reale possibilità, ma sfuma a tre giri dalla fine, complici le gomme alla frutta contro quelle fresche di Ricciardo. Alonso, però non può rimproverarsi nulla: in partenza supera Ricciardo, nei primi giri tiene dietro Vettel e Bottas. Dopo la safety car supera Vettel e si butta all’inseguimento di Ricciardo, che lo aveva passato perché la vettura di sicurezza era entrata davanti ai primi impedendogli di tornare subito ai box. Poi tiene un ottimo passo e non dà modo ad Hamilton di attaccarlo. Il crollo delle gomme di Ricciardo pare rendere possibile l’impresa, ma il pilota della Red Bull va ai box, rimonta e buonanotte ai sogni. Ma il garone, anche in rapporto al mezzo meccanico a sua disposizione, resta.

Hamilton: 8,5. Due gare consecutive che parte dal fondo e due terzi posti, sintomo che il pilota è capace di rimontare e non si arrende mai davanti alle avversità. Sfortunatissimo al sabato, col motore arrosto in qualifica, ma la fortuna si ricorda di lui in gara, con una safety car nel momento più inopportuno possibile per Rosberg e la toccata contro il muro che hamilton rosberg ungheriaincredibilmente non lascia danni sulla sua Mercedes. Spettacolare il sorpasso su Vergne che gli vale la terza posizione. Si ammoscia un pochino nell’ultima parte di gara, dove in trenta giri non tenta mai un affondo convincente su Alonso, ma ci sta che non abbia voluto correre rischi per pensare al mondiale.

Rosberg: 7. La buona sorte, che tanto gli ha sorriso quest’anno e anche nelle qualifiche dell’Ungheria, gli volta le spalle dopo 7 giri, quando è avviato a dominare il gran premio. La safety car gli esce proprio davanti, e deve aspettare un giro per cambiare gomme e poi sorgono problemi con i freni. Proprio per questo fatica ad attaccare Vergne, ma sembra anche accusare la sindrome del braccino in chiave iridata. Le cose migliorano dopo il pit stop, ma non riesce a scavalcare Hamilton. Nel finale, dopo aver montato le soft, è una furia, ma Hamilton resiste all’attacco finale, e per la prima volta in campionato Nico non va a podio.

Massa: 7. Mette alle spalle l’incidente della settimana scorsa portandosi a casa dieci punti. La scelta delle gomme medie si rivela un boomerang, ma almeno le gestisce meglio di Bottas, che è costretto ad un pit stop negli ultimi giri. Deve ringraziare la grande velocità in rettilineo della sua Williams, che lo rende praticamente inattaccabile, ma portare a casa un buon risultato in una situazione di difficoltà è una cosa molto positiva.

Raikkonen: 7. Sarà che c’erano un sacco di finlandesi venuti apposta perHungarian GP Friday 25/07/14 supportarlo, ma sta di fatto che in Ungheria Iceman tira fuori l’orgoglio e, dopo una prima parte di gara in sordina, viene fuori alla distanza. Purtroppo la scarsa velocità di punta non gli permette mai un vero attacco nei confronti di Massa, ma quando ha pista libera il suo passo è vicino a quello di Alonso. Recrimina, e tanto, per quell’errore strategico in qualifica degli strateghi della Ferrari, ma può comunque sorridere per la prima volta in questa stagione.

Vettel: 5. Sembrava un weekend molto interessante, con prove libere finalmente senza problemi e una qualifica di rilievo, e invece in partenza viene superato da Bottas, dopo la ripartenza da safety car da Alonso e poi finisce in testacoda sul rettilineo del traguardo. Ma a differenza di Perez ha la lucidità di alzare prima il piede, così da evitare un impatto irrimediabile contro il muro. Non c’è niente da fare: non è il suo anno.

Bottas: 5. Dopo la prima safety car qualcuno lo ha visto? Certo, la Williams non lo facilita montandogli due volte di fila le gomme medie, ma prima della prima neutralizzazione della gara è secondo dietro a Rosberg, poi sparisce completamente dalla gara, e lo si nota solo quando rientra ai box prima che Massa e Raikkonen provino a superarlo. Un colpo a vuoto dopo tre grandi gare e una qualifica di ottimo livello.

Vergne: 7,5. Una delle sue migliori gare in carriera. Il ritmo cala alla distanza, ma il francese è combattivo e per nulla intimorito nel lottare contro mostri sacri quali Rosberg, Vettel ed Hamilton. Porta a casa due punti, ma avrebbe meritato molto di più per quanto fatto vedere in pista.

Button: 5.  Rimettere le gomme intermedie lo mette fuori dai giochi, in magnussen ungheria 2014una gara in cui occupa la quinta posizione, davanti al vincitore di giornata, Daniel Ricciardo. Da un pilota intelligente e scaltro come lui non ci si aspettava un errore strategico così madornale.

Sutil: 6,5. Arriva a 9 decimi dalla zona punti. Più di così cosa gli si può chiedere?

Maldonado: 6. Si sportella un po’ con una Marussia, ma almeno porta la macchina al traguardo, a differenza di Grosjean, e per una manciata di giri si insinua in zona punti.

Magnussen: 5,5. Parte dalla pit lane, rimonta un po’, ma la McLaren fa la scelta suicida di tenerlo in pista con le intermedie con pista praticamente asciutta. Un suicidio annunciato.

Kvyat: 5. Davanti Vergne fa il leone, tenendo dietro Rosberg e girando su un ritmo interessante. Kvyat, invece, non morde.

Perez: 4,5. Butta via la gara in modo stupido, con un crash contro le perez incidentebarriere del rettilineo box dopo essere passato sul cordolo bagnato.

Grosjean: 4. Si gira sotto safety car e finisce lì la sua corsa.

Ericsson: 4. I team minori devono sfruttare le giornate caotiche per provare le imprese, ma lo svedese finisce la sua gara contro il muro della curva 4 dopo pochi giri.

Gutierrez: 6,5. Buona gara, lotta per i punti, ma deve arrendersi per un problema tecnico.

Hulkenberg: 5. Finisce la striscia di 12 gare consecutive a punti tamponando Perez. Uno sbaglio strano per un pilota lucido come lui.

Kobayashi: 5,5. Bianchi 7; Chilton 6.

Extra. Gp d’Ungheria: 9. Gara bellissima. Peccato solo che la pista si sia asciugata in fretta, perché era dal Gp di Malesia 2013 che mancava la pioggia. Anche sull’asciutto, però non sono mancate le emozioni. Alla faccia della Formula Noia.

Sky e i Queen: 10. Come colonna sonora della settimana Sky ha scelto genédiverse canzoni dei Queen, in memoria del loro concerto in Ungheria, il primo di una band occidentale nell’Europa dell’Est durante il comunismo. Chapeau.

La faziosità di Marc Gené: 0. Francamente non se ne può più. Arrivare a dire: “Speriamo che Vergne blocchi Rosberg, così Fernando scappa” è un insulto per chi paga un abbonamento sperando in un commento tecnico il più equilibrato possibile. Sky deve porre rimedio in maniera urgente ad una situazione che sta spazientendo molti suoi abbonati.

Allievi, Raikkonen e lo psicologo: – 10. Pino Allievi riesce nell’impresa di rendersi più insopportabile di un Gené in preda al “Tutto Fernando minuto per minuto.” E come lo fa? Dicendo ancora che Raikkonen non c’è, che ha corso da schifo, che qualcosa nella sua testa non va. E intanto dall’altra parte Villeneuve, sempre critico su Raikkonen, ha giudicato positiva la prestazione del finlandese.