Hunter-Reay: “Le nuove IndyCar renderanno le gare più spettacolari”
23 Agosto 2017 - 20:34
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Il pilota dell'Andretti Autosport: "Con queste vetture non si riesce a stare in scia. Con la nuova macchina ci saranno molti più sorpassi"

La stagione 2017 della Verizon IndyCar Series si avvicina sempre più alla conclusione, visto che mancano solamente tre gare al termine di un campionato sempre incerto e combattuto. I valori in campo cambiano di gara in gara, e l’imprevedibilità dei vincitori conferisce fascino alla corsa al titolo della categoria.

Nonostante la lotta per il campionato sia apertissima, con 42 punti di differenza tra il leader Newgarden e il quinto in classifica Power, diversi piloti sono scontenti. L’attuale DW12 grazie agli aerokit di Honda Chevrolet gode di un carico aerodinamico di tutto rispetto, ma rende difficile ai piloti seguire chi sta davanti; di conseguenza superare diventa complicato, e nelle gare su ovale spesso si formano dei trenini fino al momento del pit stop. Ecco quindi che i piloti non vedono l’ora di poter guidare le vetture di IndyCar 2018, spinte dal nuovo universal bodywork realizzato dalla Dallara.

 

 

“Non vedo l’ora che arrivi la nuova macchina e la nuova sfida che attende tutti noi – ha dichiarato Hunter-Reay – Al momento abbiamo queste gare in cui tutto scorre in maniera piatta dall’inizio alla fine. C’è un sacco di downforce e un grip esagerato. Il problema è che quando ci si avvicina alla vettura davanti, si perde tanto carico aerodinamico, e questo rende difficilissimo stare in scia al pilota che precede e tentare un sorpasso. Pertanto la nuova macchina renderà le gare molto migliori. Potremo finalmente correre più vicini l’uno all’altro in condizioni di traffico. Sono impaziente di provare la nuova vettura proprio per questo motivo; voglio tornare alle gare che avevamo fra il 2012 e il 2014. E dobbiamo tornare a situazioni in cui non sappiamo chi sta davanti agli altri, dove gara dopo gara ci sono piloti diversi fra i primi. Il fatto che tutti abbiano lo stesso aerokit ci permette di avvicinarci a uno scenario di questo tipo”.