I team della IndyCar approvano i cambiamenti al kit per superspeedway
22 Gennaio 2019 - 20:28
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L'aumento del carico aerodinamico per le gare di Indianapolis e Pocono è stato giudicato positivamente dagli ingegneri

La NTT IndyCar Series ha deciso di fare una parziale marcia indietro rispetto a quanto visto nella passata stagione. La linea direttrice del 2018 della serie americana è stata quella della riduzione della downforce, con una standardizzazione dei kit per tutte le squadre in luogo dei vecchi pacchetti realizzati dai due motoristi.

Il decremento di carico aerodinamico ha sicuramente contributo a compattare i valori di forza fra le squadre e regalare gare spettacolari sui circuiti tradizionali e cittadini. Sugli ovali, e in particolar modo sui superspeedway, la minore downforce ha invece contribuito a generare difficoltà di guida ai piloti, che hanno spesso preferito evitare manovre di sorpasso e condotte aggressive per la pesante perdita di aderenza fuori traiettoria.

Nel 2019 la musica cambierà, perché la IndyCar ha deciso che ci sarà un incremento di carico aerodinamico alla 500 Miglia di Indianapolis e nella ABC Supply 500 di Pocono. I piloti avranno un’ala anteriore che genererà più grip, grazie all’aggiunta di un ulteriore profilo al kit tradizionale. Sono state apportate delle novità anche per quanto concerne l’ala posteriore, con i team che potranno scegliere se usare dei profili aggiuntivi. A Pocono ci saranno tre opzioni disponibili, l’ultima delle quali consentirà un incremento di carico di quasi 90 kg, mentre a Indianapolis le scelte saranno 2.

Chip Ganassi Racing/Official Facebook

“La decisione va nel verso giusto, e ci permetterà di avere più downforce e di sentire meglio la macchina – ha spiegato Chris Simmons, ingegnere di pista di Scott Dixon – Questo permetterà anche di aumentare la possibilità di fare un sorpasso sugli ovali, perché c’è del grip extra. Alla fine dell’anno scorso abbiamo provato queste soluzioni. La IndyCar ha fatto degli studi di CFD per capire come mai fosse difficile stare in scia nelle gare su ovale, ed è saltato fuori che il flusso d’aria non era ottimale. La soluzione che abbiamo studiato è stata quella di modificare l’ala anteriore per pulire meglio il getto d’aria”.

Ci permettono di avere più carico, perché quest’ala posteriore è veramente piccola – ha detto Ben Bretzman, ingegnere di Simon Pagenaud – Questa è una risposta alla domanda su come creare gare migliori, e anche le nuove gomme Firestone daranno un buon contributo in questo senso. La IndyCar vuole darci più downforce e grip, così da avere macchine gestibili in modo migliore, soprattutto in condizioni di traffico. Quest’anno alla 500 Miglia di Indianapolis era difficile guidare nel traffico e seguire chi stava davanti, e il caldo rendeva tutto più difficile. Abbiamo lavorato molto sulle soluzioni per migliorare lo show, e avevamo un’idea di quello che sarebbe servito per mettere in piedi delle buone gare. Ecco spiegato il motivo per il quale la IndyCar abbia scelto di fare delle modifiche allo universal bodywork”.

Immagine in evidenza: ©Chip Ganassi Racing/Official Facebook