Il saluto della Renault ai motori V8. Taffin: “Tante emozioni nel 2006”. Jaliner: “Era molto prospera”.
20 Novembre 2013 - 23:51
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Il Gran Premio del Brasile sancirà la fine dell’era V8 in Formula Uno, un settennato davvero ricco di emozioni e ricordi. Proprio in tal senso la Renault chiuderà una parentesi davvero ricca di successi della propria storia. In attesa dell’ultimo atto, due personaggi di spicco dell’ambiente Renault come Remì Taffin e Jean-Michel Jalinier hanno eseguito una panoramica generale sui risultatati ottenuti durante gli ultimi sette anni, dal trionfo di Alonso nel 2006 fino ad arrivare al dominio assoluto di Vettel negli ultimi quattro anni. Due interviste davvero ricche di ricordi e successi della casa francese.

8aeaeb8605ef13c8d4c1af32b70981b8Ecco le dichiarazioni di Rémi Taffin, Direttore Operazioni in Pista di Renault Sport F1: Il Brasile sarà un momento emozionante per Renault. Da quando sono in F1, i motori aspirati ad alto regime sono stati tutto il mio mondo – e non solo il mio. L’era dei V8 ci ha spronati a rendere le vetture più veloci utilizzando tutto… tranne la potenza pura. Per questo abbiamo dovuto acquisire esperienza in vari campi, come l’integrazione nella monoposto, l’economia d ei consumi e lo sfruttamento di elementi esterni come i sistemi di scarico. Riflettevamo continuamente su cosa avremmo potuto migliorare, ma devo riconoscere che abbiamo raggiunto traguardi importanti, dei quali possiamo andare fieri. Sono convinto che Renault e i suoi partner siano riusciti a dimostrare come si progetta e usa un motore in modo efficace, per creare le vetture più veloci in pista. Certo, avremmo potuto concludere un maggior numero di gare senza imprevisti, ma spesso la vittoria si ottiene grazie agli errori commessi in precedenza. Per imparare bisogna superare i propri limiti. La stagione 2006 mi rimarrà impressa per sempre”.

renault_ungheria_2013Ha proseguito dicendo: “Dopo aver avuto problemi con un motore sul circuito di Monza, ci trovavamo a un’impasse. Schumacher era in testa al campionato e la ripresa sembrava praticamente impossibile: la Ferrari, in quel momento della stagione, era la scuderia da battere. Eppure, con grande spirito di abnegazione, abbiamo vinto il Gran Premio successivo, in Giappone. Approfittando della défaillance del motore Ferrari siamo tornati al comando prima della gara finale in Brasile. La classica lotta all’ultimo sangue! Il V8 era solo agli inizi, ma lo mettevamo già a dura prova, come dimostra chiaramente l’incidente di Monza. Pur rimanendo un nostalgico di quell’epoca, so che il prossimo anno rappresenterà una sfida ancora più importante. Sono cresciuto sognando di lavorare con i motori turbo, fin da bambino, perciò questo sarà un… ritorno al futuro!”

AU1006961Il pensiero di Jean-Michel Jalinier, Presidente e Direttore Generale di Renault Sport F1: L’era dei V8 è stata particolarmente prospera per Renault, paragonabile a quella dei V10 negli anni ‘90 in termini di successo. Possiamo essere orgogliosi non solo dell’elenco di vittorie e pole position, ma anche dei progressi compiuti, soprattutto dopo il congelamento imposto dal regolamento. Anche le relazioni instaurate fra i nostri team sono fonte di grande soddisfazione: abbiamo lavorato duramente sull’installazione per offrire un motore altamente agile, sacrificando la potenza allo stato puro a favore dell’integrazione e di altri aspetti, quali il recupero di energia o il raffreddamento. Tutto questo ha contribuito a rendere le vetture complessivamente più scattanti. Vincere con quattro team e sei piloti diversi conferma fino a che punto la nostra collaborazione sia stata proficua. Nell’epoca dei V8, Renault si è imposta anche al di fuori dell’Europa. Il nostro successo in Formula 1 ha alimentato la notorietà e l’immagine del marchio in Paesi in cui è ancora in fase di consolidamento della propria presenza, concorrendo agli obiettivi di sviluppo a livello globale. Senza contare che ogni vittoria è fonte di grande motivazione per tutto il personale Renault. D’ora in avanti potremo concentrarci sulla nuova sfida del 2014, con la stessa motivazione e lo stesso coinvolgimento di sempre”.