Inside Tech – Ecco tutte le curiosità legate alle operazioni di Crash Test
14 Dicembre 2013 - 22:43
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crash_testCome tutte le vetture stradali, anche le Formula Uno, prima di qualunque test in pista, devono superare alcune rigide prove di sicurezza. Queste sessioni di verifica sono chiamate “Crash Test” e ogni scuderia deve sottoporre i propri telai alla lunga serie di verifiche previste dal Regolamento Sportivo della Federazione. Queste sessioni sono state introdotte nel lontano 1985 e solitamente le valutazioni vengono eseguite presso il Centro Impact Cranfield di Bedfordshire, in Inghilterra. Solitamente ogni test viene diviso in tre sessioni, precisamente vengono eseguite le prove di dinamica, le prove di carico statico e le prove di ribaltamento. E’ scontato dire che ogni telaio deve passare brillantemente ogni sessione per ottenere l’omologazione da parte della Federazione. Rispetto agli anni precedenti quest’anno non saranno necessarie le prove sulle parti laterali della vettura visto e considerato che, come da Regolamento, dalla prossima stagione ogni vettura avrà delle protezioni laterali standard già omologate dalla FIA (articolo). I team dovranno quindi verificare solo la parte anteriore, il piantone dello sterzo e la parte posteriore.

img43Il peso complessivo del telaio da testare, compreso del manichino, deve essere di 780 kg. Ogni test dinamico viene eseguito con diverse velocità: la prova dinamica frontale viene eseguita a una velocità di 15 m/s (54 km/h), mentre quella posteriore viene fatta schiantare a una velocità di 11 m/s (39,6 km/h). Anche se velocità possono sembrare basse, ogni valore viene stabilito in base a degli accurati studi. Nei crash test vengono inoltre verificati i limiti di massima decelerazione, l’assorbimento dell’energia e la deformazione. Questi tre valori, come le prove di dinamica, vengono stabiliti in base a dei criteri molto precisi. Ad esempio, durante la prova frontale la decelerazione del petto (che viene misurata sul manichino) non può superare 60 G entro tre millisecondi dell’impatto. Il test sul piantone dello sterzo è progettato per garantire l’integrità del particolare in caso di forte impatto. Ovviamente ogni prova viene eseguita in linea teorica e come ha dimostrato Petrov durante il Gran Premio di Malesia del 2011, ogni componente, se sottoposto a sforzi esagerati, prima o poi cede. La colonna dello sterzo viene fissata al suolo e un oggetto dal peso di 8 kg gli viene proiettato contro ad una velocità di 7 m/s (25 km). La decelerazione non deve superare gli 80 g per più di tre millisecondi.

maxresdefaultOltre alle prove dinamiche, sul telaio vengono eseguite altre 13 prove di carico statico. I test vengono eseguiti sulla parte anteriore e posteriore (comprese tutte le strutture) e ogni componente deve resistere alle pressioni richieste dalle normative. Nei test sono inclusi il piano sottostante al serbatoio del carburante e la scocca a livello delle gambe . Le superfici in questione possono soltanto deformarsi entro limiti specificati e non ci deve essere nessun danno alla struttura di impatto. La cellula di sopravvivenza deve rimanere assolutamente intatta. L’ultimo test è quello del ribaltamento e ogni telaio viene testato su tre direzioni, precisamente su quello laterale vengono applicati 5 tonnellate, su quello longitudinale 6 tonnellate e su quello verticale 9 tonnellate. Il livello di deformazione non può superare i 50 mm.