Juncadella cestina una gara perfetta e Audi regala la vittoria di Gara 1 a Rast
22 Settembre 2018 - 16:55
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Tripletta Audi al Red Bull Ring, mentre Di Resta torna nuovo leader del DTM

Poteva essere un sabato glorioso per Dani Juncadella, ma, a pochi minuti dalla fine della gara, decide di mandare tutto all’aria con una ripartenza dopo la Safety Car, troppo lenta, non da regolamento. Una mossa che gli è costato un drive-through, poi mutato in 27 secondi di penalità, facendolo balzare da 1° a 15°: così, la vittoria di Gara 1 è andata a Renè Rast, gentilmente offerta dal muretto Audi, visto che Mueller e Rockenfeller gli hanno lasciato strada poco prima del traguardo, soprattutto in vista del rush finale per il titolo e il tedesco ne è ancora matematicamente in lotta. Per il campione in carica del DTM è il terzo successo consecutivo dopo lo stratosferico weekend del Nurburgring e per l’Audi è la prima vera gioia stagionale con tre piloti della casa di Ingolstadt a condividersi il podio. 4° posto per Paul di Resta che, grazie al 10° posto risicato di Gary Paffett (scaturito grazie alla penalità inflitta a Mortara), ritorna nuovamente leader del DTM, con 9 punti di vantaggio sull’inglese. Da sottolineare anche l’ottima prova di Sebastien Ogier, che, nonostante le condizioni miste della pista, non si è sottratto a sportellate e duelli all’ultima ruotata, portandosi a casa un onorevolissimo 13° posto.

Al via Juncadella parte bene e mantiene il comando, mentre Glock fa pattinare troppo le gomme e viene scavalcato da Rockenfeller; dal gruppo emerge Farfus che si piazza 4°, mentre Di Resta scala 6°. Alla terza curva, Eng perde l’anteriore della sua BMW e tampona l’Audi di Frijns, che finisce in testacoda: l’olandese rimbalza in traiettoria e viene colpito da Paffett e Duval, con quest’ultimo che ha subito danni irreparabili ed è stato costretto al ritiro. Viene mandata in pista la Safety Car per ripulire la pista e alla ripartenza Juncadella va lungo in Curva 1 e viene passato poco dopo da Rockenfeller, ora nuovo leader della gara. Mentre inizia il valzer dei pit-stop con Eriksson, viene premiata la pressione di Wittmann su Farfus, col bi-campione del DTM che sale 4°. Al quindicesimo giro Rockenfeller, in evidente crisi di gomme, non può nulla contro l’attacco di Juncadella, che si riprendere la leadership di Gara 1. Le soste rimescolano ancor più le carte nella battaglia per il 3° posto, visto che Mueller, Rast e Di Resta riemergono prepotentemente con le gomme più fresche, mentre, d’altra parte, inizia il calvario per Farfus e Glock, che uscirà quasi del tutto dalla lotta per il podio. Auer, Mortara e Ogier sono gli ultimi a fermarsi, con l’austriaco e l’italiano che si mettono subito alla caccia della Top 10, considerando che il nutrito gruppone in lotta per il podio non va molto forte per via della lotte in essere. Mentre Spengler si ritira ai box per un problema tecnico, un’altra BMW, quella di Glock, si ferma in pista, causando una nuova uscita della Safety Car: poco prima, però, Rast aveva tentato un attacco su Wittmann alla terza curva, ma il tedesco della BMW ha allargato maliziosamente la traiettoria, facendogli perdere due posizioni su Mueller e Di Resta. Dopo tre giri la corsa viene fatta ripartire nello stile Indy, ma Juncadella mantiene un passo troppo lento prima del traguardo e, per questo, verrà penalizzato con un drive through che gli costerà una meritata vittoria. Mueller, Rast e Di Resta si sbarazzano subito di Wittmann, mentre Green fa un balzo clamoroso da 10° a 6° e Mortara riesce a entrare in zona punti. Poco prima della fine, Mueller e Rockenfeller lasciano strada a Rast che, un po’ inaspettatamente, si prende il successo di Gara 1 grazie alla penalità di Juncadella, ma bisogna dargli atto di aver guidato egregiamente e di aver raggiunto la vittoria nonostante il 9° posto del via.
Quindi, giungono a punti, insieme a Rast, Rockenfeller e Mueller, anche Di Resta, Green, Auer, Wittmann, Eng, Farfus e Paffett, che rientra in Top 10 per una penalità inflitta a Edoardo Mortara.

Grazie ai risultati odierni, Paul Di Resta torna in vetta al DTM con 216 punti, mentre Gary Paffett è a quota 207. Staccatissimo, ma ancora in corso per il titolo a tre gare dalla fine, Renè Rast con 174 punti e a 42 lunghezze dallo scozzese della Mercedes.