La FIA fa i nomi di Sassi e Allison sul caso ‘batterie Ferrari’. Wolff non ci sta: “Non è corretto”
29 Maggio 2018 - 11:22
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Il capo della Mercedes contesta al direttore di gara aver fatto pubblicamente i nomi dei suoi uomini nella questione sulla Power Unit Ferrari

Continua a tenere banco nel paddock della Formula 1 la questione legata a un possibile utilizzo fuori norma del sistema elettrico della Power Unit da parte della Ferrari. Dopo aver dichiarato legale il sistema di batterie legato all’ERS del propulsore del Cavallino, la Federazione Internazionale ha annunciato che anche in Canada continuerà a monitorare il comportamento di questo componente che ha suscitato così tante polemiche.

Per la FIA il sistema di batterie montato sulla Ferrari è al 100% regolare

Lorenzo Sassi

Inoltre, in un’intervista rilasciata al Daily Mail, il responsabile tecnico della FIA Charlie Whiting ha apertamente dichiarato che a muovere una richiesta formale di chiarimenti sia stato il direttore tecnico della Mercedes James Allison su indicazione del motorista Lorenzo Sassi, entrambi al servizio della Ferrari prima di approdare a Brackley.

“La questione sulla presunta illegalità della Power Unit Ferrari è stata alimentata da accuse infondate che hanno di fatto incendiato il paddock – ha affermato Whiting Venivano da un ex motorista della Ferrari ora in forza alla Mercedes, ma le sue informazioni avrebbero dovuto rimanere segrete per tutta la durata del suo periodo di ‘gardening leave’. Se la Casa tedesca avesse avuto seri elementi per mettere in discussione l’operato della Ferrari, avrebbero potuto protestare in maniera ufficiale”.

La Mercedes rinforza il reparto motori con Sassi, scaricato dalla Ferrari

Affermazioni importanti da parte del direttore di gara, che rischiano seriamente di mettere in cattiva luce la scuderia campione del mondo. Per questo motivo Toto Wolff, team principal della Mercedes, non ha preso affatto bene la scelta di fare nomi e cognomi da parte di Whiting e non ci ha pensato due volte nel sottolineare questo aspetto davanti alla stampa.

James Allison

“La Federazione ha rilasciato una dichiarazione pubblica su quanto accaduto nelle ultime settimane. È un loro diritto, non lo mettiamo in dubbio, ma non è stato emesso alcun giudizio, né c’è stato alcun reclamo da parte nostra e, di conseguenza, non è stata fatta alcuna inchiesta – ha detto il manager austriaco subito dopo la fine del Gran Premio di Monaco – Il mio compito qui è proteggere le persone che lavorano nella squadra, soprattutto se vengono tirati in ballo in contesti poco appropriati. Tutte le squadre fanno richieste alla FIA quotidianamente, quindi non vedo il perché sottolineare chi ha chiesto chiarimenti solo in questa situazione. Credo che sarebbe stato sufficiente citare la squadra, senza scendere nel dettaglio dei nomi dei singoli. Sono dell’idea che non si debbano personalizzare questo tipo di questioni: non sto contestando quanto fatto dalla FIA, ma solo questo tipo di approccio”.

Alle dichiarazioni di Wolff è seguita un’ulteriore risposta da parte di Whiting, che ha voluto precisare la posizione sua e della Federazione: “E’ sbagliato dire che non c’è stata alcuna investigazione. Più propriamente, abbiamo cercato di fare chiarezza sulla questione e siamo arrivati al punto che la MGU-K della Ferrari rispetti tutte le normative del regolamento tecnico. Ho parlato personalmente con Toto, non credevo che fosse un segreto quanto ho dichiarato durante l’ultimo weekend di gara a Monte Carlo. Allison è venuto da noi, come fanno tutti gli ingegneri che ci chiedono informazioni, e ci ha detto che un nuovo membro del team che aveva da poco iniziato a lavorare per la Mercedes aveva messo in evidenza un qualcosa che la Ferrari avrebbe potuto fare. Per questo motivo siamo andati a fare dei controlli, ma è una cosa piuttosto normale nel nostro ambiente. Allo stesso modo non dimentichiamo che le informazioni di Sassi hanno almeno 8 mesi, che per quanto ci riguarda sono piuttosto datate”.