La Toyota SPAdroneggia: Alonso vince al debutto!
05 Maggio 2018 - 20:32
|
Dominio della #8 dello spagnolo assieme a Buemi e Nakajima, la gemella completa la doppietta davanti alle Rebellion. G-Drive al top in LMP2

La 6 ore di Spa si è appena conclusa nella splendida cornice delle Ardenne rispettando i pronostici iniziali. La gara di durata belga è stata dominata in lungo e in largo dalle Toyota TS050 Hybrid, autrici di una bella doppietta per la casa giapponese in vista della 24 ore di Le Mans.

Il debutto di Fernando Alonso è stato perfetto. Lo spagnolo ha colto subito un successo sulla sua Toyota #8 con Sebastien Buemi e Kazuki Nakajima, che hanno gestito per tutta la durata dell’evento il vantaggio di un giro rispetto alla vettura gemella dopo la penalità delle qualifiche. Per le vetture endotermiche non c’è stato scampo. Alle spalle della #7 di Kobayashi-Conway-Lopez si è piazzata la Rebellion R13 Gibson #3 di Menezes-Beche-Laurent, attardata di ben due giri dai vincitori. Quarta l’altra macchina del team elvetico, la #1 di Jani-Lotterer-Senna.

La partenza ha visto Buemi subito davanti alle Rebellion, con Lotterer che ha immediatamente cercato di mettere pressione sulla vettura di testa che però ha mantenuto la posizione dopo alcune schermaglie iniziali. Al termine del primo passaggio la safety car è entrata in pista a causa della Porsche #86 del Gulf Racing finita a muro alla chicane di ”Les Combes”. La ripartenza ha visto Buemi involarsi mentre le Rebellion battagliavano tra di loro e Conway sull’altra Toyota dava vita ad  una furiosa rimonta partendo dalla pit lane.

Attorno al termine della prima ora, quando la Toyota #8 aveva già un grosso margine sulle vetture svizzere, la Ford GT #67 di Ticknell si è schiantata violentemente contro le barriere di protezione dell’Eau Rouge causando una lunga safety car. Alla ripartenza Kobayashi si era sdoppiato dal leader Alonso e inziava la caccia al podio delle Rebellion. Dopo tre ore esatte il giapponese si era agevolmente liberato di Jani e Menezes formando l’1-2 Toyota che sarebbe stato il risultato finale.

I colpi di scena in LMP1 non erano comunque finiti. La Rebellion #1 è stata costretta ad una sosta in più a causa di un problema con la centralina per lo scambio dei dati con la direzione gara. Evento che ha estromesso questo trio dalla lotta per il podio. A circa un’ora dal termine la BR1-AER #17 dell’SMP Racing si è schiantata violentemente al Raidillon provocando una nuova caution mentre lottava per il terzo posto. Isaakyan ne è per fortuna uscito incolume.

La safety car ha così permesso a Conway di farsi sotto ad Alonso a fine gara, ma la squadra giapponese ha saggiamente deciso di preservare le posizioni per la doppietta finale. Il dominio delle Toyota è stato fin troppo evidente e sembra veramente impossibile per le LMP1 endotermiche riuscire a dire la loro, almeno nelle gare di 6 ore. La 24 ore di Le Mans sarà come sempre una gara a parte e i privati dovranno contare più che altro sul fattore sfortuna che da sempre attanaglia il team nipponico nella maratona della Sarthe.

In classe LMP2 il successo è stato ottenuto agevolmente dall’Oreca 07 Gibson #26 del G-Drive Racing. Rusinov-Vergne-Pizzitola hanno dominato dal termine della prima ora in poi, precedendo sul podio la vettura #38 del Jackie Chan DC Racing #38 di Tung-Aubry-Richelmi e l’Alpine #36 dei poleman Lapierre-Negrao-Thiriet. Come detto, la prima parte di gara non ha visto subito la fuga del team russo in vetta alla classifica. Uno strepitoso Giedo Van Der Garde aveva portato al comando a suon di sorpassi l’insospettabile Dallara del Racing Team Nederland.

Il pilota olandese aveva regalato emozioni e spettacolo schivando in sequenza le ben più veloci e favorite Oreca, ma dopo un’ora la sua vettura è stata ricoverata all’interno del garage per un problema all’alternatore che l’ha esclusa dalla lotta per le posizioni di vertice. Al termine per lui ed i suoi compagni Van Eerd e Lammers è arrivato soltanto l’ottavo ed ultimo posto di classe.