Le Mans, test day | Sorpresa Audi con Di Grassi nel pomeriggio
05 Giugno 2016 - 20:49
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Nel corso della sessione pomeridiana l’Audi R18 si è presa i titoli dei giornali grazie ad un guizzo del brasiliano Lucas Di Grassi. Il pilota paulista ha girato in 3.21”375, l’unico ad infrangere la barriera dei 3.22”. All’inseguimento ci sono le Porsche 919 Hybrid, con la numero 1 di Webber davanti alla gemella di Jani, ma entrambi con distacchi di poco inferiori al secondo. Quarto tempo per l’Audi di Lotterer, che si è vista pochissimo in pista, con all’attivo solo 52 giri. Molto attive invece le Toyota, che hanno preso distacchi nell’ordine dei due secondi, ma chehanno girato molto, con la numero 6 che ha chiuso dietro alla gemella ma ha inanellato ben 97 giri. Le Rebellion continuano ad andar fote, con un gap dalla vetta di poco più di 5”, mentre ne paga ben 11 la ByKolles, che proprio non sembra riuscire a trovare il giusto ritmo per giocarsela con il team elvetico.

In classe LMP2 la lotta è serratissima, con addirittura 23 vetture iscritte di cui la maggior parte può avere ambizioni quantomeno di podio. A sorpresa comanda una vettura iscritta alla European Le Mans Series e non al WEC, la Oreca 05 Nissan del team Eurasia Motorsport numero 33, al vertice dei tempi di giornata con un tempo di 3.36”690 messo a referto da Tristan Gommendy, che ha rifilato 6 decimi al poleman 2015 Lapierre con l’Alpine numero 36 vincitrice a Spa, e 9 decimi all’Oreca del G-Drive Racing di Renè Rast, con la vettura numero 26. Se in LMP1 in si è girato poco più lenti del miglior tempo del prologo dello scorso anno ottenuto dalla Porsche di Hartley, nella categoria cadetta sono stati ben 6 secondi più rapidi, segno di una grande crescita della classe.

In GTE PRO la Corvette riesce a precedere le Porsche che avevano dominato la giornata fino a metà pomeriggio, quando Antonio Garcia sulla numero 63 ha staccato un 3.55”122, che gli ha permesso di precedere le Porsche di Tandy e Mackowiecki. Le 2 case che non partecipano al WEC e che non hanno motori turbo si dimostrano apparentemente superiori alle vetture di nuova generazione, ma la mai dare per morta la Ferrari, che ha dominato le prime due prove del campionato e che forse oggi si è nascosta. Continuano invece a soffrire Aston e Ford, con quest’ultime che hanno continuato la loro lunga fase di rodaggio.

Anche in GTE AM comanda la Corvette C7, quella della Larbre Competition con il numero 50 guidata da Nick Catsburg, autore di un 3.57”999, con il quale ha messo alle spalle le Ferrari 458 di AF Corse e Scuderia Corsa.

Da segnalare che la sessione è stata interrotta con una mezz’oretta di anticipo a causa del botto della Ligier di Oswaldo Negri alla variante Michelin.