La Ferrari ha sfruttato un buco regolamentare per riproporre la T-Wing. Scelta simile per la Mercedes
28 Febbraio 2018 - 20:50
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Entrambe le squadre sono riuscite a riproporre la soluzione tecnica per generare maggiore carico aerodinamico. Molto estrema la scelta della scuderia di Maranello

BARCELLONA – Mercedes Ferrari si sono contese il mondiale 2017, duellando per buona parte della stagione senza esclusione di colpi e con un sostanziale equilibrio nelle prestazioni prima che cominciasse a cedere l’affidabilità della SF70H, con conseguente titolo costruttori finito a Stoccarda e quello piloti tornato fra le mani di Lewis Hamilton. Quest’anno i due costruttori puntano di nuovo all’iride, e hanno come chiaro obiettivo una netta prevalenza su tutti gli avversari. Sia la Ferrari che la Mercedes vogliono vincere senza soffrire.

Entrambe le scuderie hanno osato molto in fase progettuale, realizzando delle monoposto veramente estreme. La Mercedes ha messo assieme una vettura molto sofisticata, con un retrotreno strettissimo e un’aerodinamica ottimizzata rispetto al 2017. La W09 EQ-Power+ ha inoltre un passo più corto rispetto alla macchina della passata stagione, perciò dovrebbe soffrire di meno sui circuiti tortuosi. Al contrario la Ferrari ha scelto di allungare di qualche centimetro il passo rispetto al 2017, con l’intento di rendere la SF71H molto efficiente sui rettifili e sui circuiti veloci, che tanti problemi hanno creato alla scuderia di Maranello nella passata stagione.

 

La vecchia T-Wing

 

Quest’anno il regolamento non prevede la possibilità di installare sulle monoposto le T-Wing, quel profilo alare posizionato all’altezza della pinna (anch’essa proibita nel 2018, così come i monkey seat, ndr) o del cofano motore. Le scuderie di Formula 1 possono però utilizzare ancora dei profili alari nella parte posteriore della vettura, purché stiano al di sotto dei 650 mm e ad una distanza di non oltre i 50 mm dall’asse posteriore. La Mercedes ad esempio ha installato un’aletta poco sopra lo scarico, fissandola nei due piloncini di supporto dell’ala posteriore. Anche la Ferrari ha riproposto sulla SF71H una soluzione simile alla vecchia T-Wing, adottando però una filosofia più estrema rispetto a quella della scuderia tedesca. Come spiegato da Autosprint, i tecnici guidati da Mattia Binotto sono infatti riusciti a scovare un buco regolamentare, individuando una zona della monoposto dove poter mettere un profilo alare senza violare alcuna norma. La Ferrari ha posizionato la sua T-Wing appena sotto l’ala posteriore, più in alto rispetto alla Mercedes e ad altre squadre. Questa scelta dovrebbe ottimizzare l’indirizzamento dei flussi d’aria nella zona posteriore.