Pagelle Germania | L’hai fatta grossa Seb, ma tanto di cappello a Hamilton. Kimi grande uomo Ferrari
23 Luglio 2018 - 14:08
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GP Germania

Lewis Hamilton, voto 10 – Vince dopo una partenza dal quattordicesimo posto, non c’è molto altro da dire, è stato perfetto. Ritmo impressionante con le Soft all’inizio, bravo a sfruttare al 100% il disastro combinato da Vettel. I mondiali si vincono facendo pochi errori e sfruttando al massimo tutte le opportunità, e lui in questo sembra essere superiore. Un unico appunto, sembra sempre che lui possa fare quello che gli pare, e sinceramente non ne ha bisogno. Nessuna polemica, davvero. Gran gara e vittoria meritata.

Valtteri Bottas, 9 – Quest’anno ha un ritmo davvero niente male, peccato che non abbia potuto combattere con Hamilton nelle fasi finale dopo la Safety Car, ma il team order è stato ineccepibile in ottica mondiale. Avrebbe meritato almeno già due vittorie, ma è comunque in netta crescita, soprattutto rispetto allo scorso anno.

Photo Steve Etherington

Kimi Raikkonen, 7.5 – Tralsciando Monaco e Canada, Kimi si è ritirato due volte per cause di forza maggiore, per il resto è sempre salito sul podio. Anche in Germania si è dimostrato un valido uomo squadra, così come spesso è capitato in queste stagioni. Siamo sicuri che questo Raikkonen sia da pensionare? Chi scrive già nutriva parecchi dubbi a Le Castellet, quando tutti lo additavano male, oggi è da confermare, senza discussioni. Lo stint con le gomme Soft è stato impressionante, con una Ferrari mangia gomme a Hockenheim (non capiamo perché la Ferrari non lo abbia richiamato subito dopo l’incidente di Vettel ma un giro dopo, facendogli perdere di fatto la prima posizione). Questo Raikkonen, che meriterebbe una vittoria quantomeno, è imprescindibile per la Ferrari, nonostante le insufficienze da mani nei capelli che continuano a dargli in certi giornali. Non facciamo nomi e non vogliamo insegnare il mestiere a nessuno, ma le gare si giudicano in toto, non solo in parte.

Max Verstappen, 7 – Confusione totale sua e della Red Bull in condizioni variabili nella parte finale di gara, ma più di così obiettivamente non poteva fare, quindi ha tentato il jolly, ma non ha pagato.

Nico Hulkenberg, 7.5 – Un quinto posto che dà morale e che muove la classifica. La Renault deve ripartire da lui, ma non può continuare a vivacchiare dietro i top, ha bisogno di uno step importante.

Romain Grosjean, 7.5 – Torna a punti dopo il crash di Silverstone. Quando guida tranquillo può ancora fornire prestazioni di livello, aiutato da un’ottima Haas.

Sergio Perez, 7 – Nonostante testacoda vari e pit stop non proprio eccellenti, finisce davanti al compagno di squadra e nelle posizioni che più gli competono.

Esteban Ocon, 6.5 – Sembra un po’ in calo ultimanente, ma quantomeno finisce a punti.

Marcus Ericsson, 7 – Questa volta dà una lezione al compagno di squadra, stando sempre cauto e concentrato. Bravo, quando è sua, è sua.

Getty Images/Red Bull Content Pool

Brendon Hartley, 6.5 – Siamo contenti di questo punto dopo un periodo complicato.

Kevin Magnussen, 4.5 – Non riesce a stare in pista con gli altri, l’impedimento che ha causato l’escursione di Raikkonen mentre era in lotta con Bottas ne è un’ulteriore prova. Mah.

Carlos Sainz, 4.5 – Prestazione disastrosa vedendo il quinto posto di Hulkenberg.

Stoffel Vandoorne, 5 – Problemi su problemi su problemi su problemi. Non starà andando al massimo, ma non gliene va bene una.

Pierre Gasly, 4.5 – Tenta il super azzardo con le Full Wet in condizioni d’asciutto, un plauso per il coraggio, meno per la scelta.

Charles Leclerc, 4 – Tenta anche lui l’azzardo montando le intermedie, ma senza alcun risultato. Una volta tornato in pista lo abbiamo visto più fuori pista e in testacoda che altro. Questa volta altamente insufficiente, si rifarà a Budapest.

Sebastian Vettel, 4 – Caro Seb, un errore come questo da un quattro volte campione del mondo non ce lo saremmo mai aspettato. Primo, in condizioni di pista umida con gomme da asciutto e con un buon vantaggio sugli inseguitori, l’unica cosa da fare era quella di portare al traguardo la Ferrari e vincere davanti ai tuoi tifosi, stop. Un grandissimo peccato, e visto che molti si ostinano a paragonarti a Schumi (cosa sbagliatissima), ci permettiamo di dire che probabilmente il Kaiser avrebbe vinto con il gomito fuori dal finestrino questo genere di corse, fermo restando che tutti i campioni, del presente e del passato hanno commesso delle vaccate. Adesso però c’è subito l’Ungheria, per scrivere un nuovo capitolo di una stagione fino a questo momento ricca di colpi di scena. Ci stiamo divertendo quest’anno (i ferraristi un po’ meno oggi), ma è così bello poter vivere queste situazioni e provare certe emozioni, e speriamo di poterlo fare fino all’oscena Abu Dhabi. Una sola cosa per chiudere, Vettel sabato era un fenomeno, ieri un brocco. Dedicato a molti, fate pace col vostro cervello.