Pagelle Jerez | Lorenzo distratto, Marquez irraggiungibile. La Yamaha è da buttare: ha due leoni chiusi in gabbia
07 Maggio 2018 - 15:38
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GP Spagna

Marc Marquez, voto 10 e lode – Altra prova di altissimo livello del campione del mondo in carica. Per la terza gara consecutiva, contando anche le sue follie di Termas dimostra di essere di un livello superiore. Non è una novità chiaramente, quando lui e la Honda sono in forma ci sono zero possibilità per gli altri. Incredibile il suo controllo sui quei rimasugli di ghiaia in curva 12. E’ vero, è molto fortunato, ma cade solamente durante le prove, mentre domenica è praticamente perfetto. Prende probabilmente le misure, e questo è un suo grande punto di forza. Grazie al patatrac alle sue spalle accumula un notevole vantaggio sui suoi diretti inseguitori. Campionato già in cassaforte? Non scherziamo, siamo all’alba di questo mondiale, mancano ancora 15 gare, basta veramente poco per cambiare nuovamente la situazione. Possiamo divertirci!

Johann Zarco, 8 – Ottima prova del francese della Yamaha. Per tutto il weekend è la migliore M1 in pista e questo deve far riflettere i vertici della casa giapponese. Prima di qualsiasi critica ai voti e di eventuali “Ah ma davanti sono caduti tutti”, ricordiamo che chi sta in piedi è sempre più bravo di chi cade, al netto ovviamente di sfortune eventuali. E’ secondo in campionato e la spinta del pubblico di Le Mans può certamente spingerlo per sognare, magari anche per poco un eventuale primato mondiale. Perché non crederci?

Andrea Iannone, 8 – Secondo podio per Andrea a conferma dell’ottimo momento suo e della Suzuki. Rispetto allo scorso anno è già un enorme passo avanti, e questo fa ben sperare per il futuro. Vogliamo vederlo sempre più spesso nella bagarre per il podio, questi risultati non possono fare altro che spronarlo per dare ancora di più.

 

 

Danilo Petrucci, 7.5 – Molto rammaricato per il podio mancato, e questo è positivo, vuol dire che ha voglia e si sente bene. Può ancora fare uno step avanti con la sua Ducati, e questo fa ben sperare per il futuro.

Valentino Rossi, 6.5 – Per come è iniziato il weekend, il quinto posto può essere considerato quasi come una vittoria. Ovviamente è stato favorito dal patatrac Ducati-Pedrosa, ma più di così non poteva fare. La Yamaha è una moto non competitiva, la sua dimensione al momento è quella della qualifica probabilmente, non possono bastare delle gare più o meno positive come in Qatar o ad Austin, perché fondamentalmente sì sono arrivati dei podi, ma non è mai stata in grado di vincere. Dal 2016 la M1 non riesce a fare moto buone, Zarco ne è una dimostrazione. Pensare che Rossi e Vinales siano diventati dei brocchi è fuori discussione, anche perché quando la moto va loro sono lì a lottare per il podio. E’ un problema cronico ormai, è difficile pensare adesso che i due alfieri della Yamaha possano lottare per il mondiale.

Jack Miller, 7 – Continua il suo buon momento di forma. Un sesto posto che muove ulteriormente la classifica.

Maverick Vinales, 6 – Vale un po’ quanto scritto nel giudizio di Rossi. Vinales ha avuto qualche difficoltà in più rispetto al compagno di squadra, ma la sostanza non cambia. La Yamaha ha due leoni chiusi in gabbia

Alvaro Bautista, 7 – Buon piazzamento per lo spagnolo, capace di tenere dietro Vinales nel finale, salvo poi accontentarsi di un’ottima ottava posizione.

Franco Morbidelli, 7.5 – Grande Morbido, gara tranquilla e senza troppa azione, ma porta a casa un nono posto mondiale in MotoGP. Dopo la debacle di Austin ci voleva proprio un risultato del genere.

Mika Kallio, 7 – Terza KTM in pista, in teoria su moto laboratorio, in pratica lì per portare a casa un risultato. La dimostrazione arriva dalla grande voglia di mettersi davanti ai piloti ufficiali del finlandese e del team preparato appositamente per questo appuntamento. Mika chiude al decimo posto davanti a Espargaro e Smith. Nient’altro da aggiungere.

Pol Espargaro, 5.5 – Se finisci dietro al collaudatore devi porti qualche domanda.

Takaaki Nakagami, 6 – Buon risultato per il giapponese, ma niente di straordinario.

Bradley Smith, 5 – Dietro al collaudatore e al suo compagno di squadra. Il futuro di Smith non è mai stato così nebuloso visto che entrambi i posti in KTM sono occupati per la prossima stagione.

GLI ALTRI

Rabat 5.5Redding 5Syahrin 4.5Simeon 4.5Abraham 4.

I RITIRATI

Andrea Dovizioso, 8.5 – Aveva un ottimo passo e la seconda posizione era più che raggiungibile, ma il patatrac causato dalla distrazione di Lorenzo preceduta da un lungo delle due Ducati è disastroso per il Dovi e per il team di Borgo Panigale. Talmente preso dalla rabbia, Dovi prova a rientrare in pista con la moto di Lorenzo, ma ormai c’era ben poco da fare. Il commento di Dovi “Due co***oni” nei confronti degli spagnoli è difficilmente equivocabile. Che peccato.

Jorge Lorenzo, 5.5 – Dispiace tantissimo, perché stava facendo un gran weekend, ma un errore del genere per un campione del mondo è imperdonabile. Una distrazione grave, perché tutti i piloti quando vanno lunghi provano a stringere, ma quantomeno controllano per vedere se qualcun altro prova a infilarli all’interno. Jorge sapeva benissimo che dietro c’era Pedrosa, e dispiace ancora di più perché dopo il crash, Dovizioso lo prende a parole, e lui stenta a difendersi sapendo di averla fatta grossa. Che peccato, avrebbe meritato decisamente di più.

Dani Pedrosa, 7 – Un grosso buco all’interno, mi butto dentro. Ragionano così tutti i piloti, e una volta piegato verso destra per fare la curva, Dani non può più controllare i movimenti di Lorenzo. L’impatto è inevitabile e il volo di Dani bruttissimo, fortunatamente è andato tutto per il meglio.

Cal Crutchlow, 4 – Seconda caduta consecutiva. Non è una novità per carità, ma Cal poteva e doveva fare di più questa volta. Aveva la moto per stare anche in seconda posizione senza troppi problemi.

Alex Rins, 4 – Un’altra caduta come in Qatar, in entrambe le occasioni poteva giocarsi posizioni importanti. Errore grave.

Thomas Luthi, 4.5 – Peccato.

Aleix Espargaro, S.V. – Sfigato.

EXTRA

I marshall e la direzione gara, 0 – Ieri ci sono stati due episodi potenzialmente molto pericolosi per i commissari, perché hanno rischiato tantissimo sia sul crash Ducati-Pedrosa, con la Honda in mezzo alla pista e loro nella corta via di fuga, con i piloti in pista che cercavano di evitare la moto a terra e che hanno rischiato di cadere e di centrarli, che sulla sgommata nella ghiaia di Marquez visto che stavano ancora togliendo la moto di Luthi. Forse, e questa vuole essere solo un’impressione di chi scrive, la direzione gara prende un po’ troppo alla leggera queste situazioni, e non è la prima volta.