Pagelle Sachsenring | Uno, nessuno e Marc Marquez. Vinales iberica fenice, Rossi e le rosse in rosso
08 Luglio 2019 - 15:41
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GP Germania

MARC MARQUEZ, 10 e lode – “Stretta è la foglia, larga la via, Marquez parte a cannone e se ne va via“. Gli aggettivi, gli epiteti presenti in tutte le enciclopedie del globo terracqueo sono ormai già stati impiegati per descrivere l’incredibile e smisurato talento di questo campione appena ventiseienne. Dobbiamo ritenerci tutti fortunati per godere della possibilità di assistere all’era Marquez. Perché un pilota così – veloce, talentuoso, aggressivo, intelligente, esplosivo, strategico, controverso, magico, alieno – non si era mai visto. Capace di spersonalizzare sé stesso e reinventarsi situazione dopo situazione. Superlativo ed onnipresente.

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MAVERICK VINALES, 9 – E’ una grande gioia vedere che Maverick ora sia la vera e propria spina nel fianco del pluricampione lì in alto, risorto come una Fenice dalle proprie ceneri. Emerge il rammarico però quando si pensa che, senza un inizio di stagione a passo di Apecar, sarebbe perfettamente in lotta quantomeno per il secondo posto, forse per il primo.

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CAL CRUTCHLOW, 9.5 – “Un calciatore, con il tuo stesso infortunio, non avrebbe potuto giocare per 6 mesi…” – “Vuol dire che non giocherò a calcio“. Questo è Cal Crutchlow, capace di ottenere il secondo podio in stagione con una tibia infortunata. Solo applausi, ampiamente meritati dopo un inizio di campionato molto sofferto.

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DANILO PETRUCCI, 6.5 – C’è chi, una volta giunto al Sachsenring, gioisce perché vince e se ne va in vacanza libero e spensierato. Poi c’è Ducati che, ogni volta che si affaccia in terra tedesca, prega tutti i calendari per ottenere quantomeno un risultato decente. Il 4° posto di Danilo potrebbe essere anche un buon risultato, se però ad Assen non fosse arrivata l’ennesima sconfitta tecnica. Onore al Petrux per essersi dimostrato il più combattivo e determinato del plotone rosso.

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ANDREA DOVIZIOSO, 5.5 – “La Ducati non gira, lo dico da almeno quattro anni“. Questo il biglietto di addio alla Germania del Dovi, tutt’altro che rasserenante. E’ un dato di fatto conclamato che il Sachsenring non esalti neanche un punto di forza della rossa di Borgo Panigale. Ma c’è dell’altro. Sembra essersi rotta qualche innervatura importante nel complesso sistema Ducati: un blackout che rischia di mandare in fumo tutto ciò che di buono è stato fatto sin’ora

JACK MILLER, 6.5 – Riscatta discretamente il weekend olandese, risultando per tutto il weekend la più veloce delle Ducati, salvo poi non crederci abbastanza in gara.

JOAN MIR, 7 – Fine settimana nuovamente positivo per lo spagnolo di casa Suzuki, vera mina vagante della lotta nel gruppo dietro gli eletti. Carente ancora la gestione della gomma nel finale di gara.

VALENTINO ROSSI, 5 – Se le Ducati sono in rosso, per il Dottore è profondo rosso, anzi, “Profondo Rossi“. Un tunnel oscuro, tortuoso, triste, imboccato al Mugello e dal quale sembra non volerne più uscire. Paradossalmente, sembra che da quando Yamaha ha cominciato a mostrare progressi significativi, Valentino sia piombato in ogni sorta di difficoltà. Una storia davvero strana, degna dei più celebri romanzi psicologici.

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FRANCO MORBIDELLI, 5.5 – A braccetto con Valentino. Spento e poco reattivo.

STEFAN BRADL, 7 – Il padrone wildcard fa alla grande gli onori di casa, risultando competitivo in gara, senza strafare granché. Con sole 2 gare, è a soli 7 punti in classifica da Lorenzo.

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TITO RABAT, 7 – Quando c’è da premiare, è giusto farlo. Perché la stagione di Tito è stata, sin’ora, incredibilmente tribolata. Un 11° posto, dopo un weekend nuovamente iniziato male, è una bella boccata di ossigeno per andare in vacanza sereno e fiducioso.

POL ESPARGARO, 6.5 – Impressiona al sabato, dove si piazza 8° in qualifica. Retrocede lentamente in gara, conquistando comunque punti preziosissimi.

ANDREA IANNONE, 6 – Ancora a punti, meno concreto però rispetto ad Assen, su un circuito idealmente più adatto alle caratteristiche Aprilia quale è il Sachsenring.

TAKAAKI NAKAGAMI, 6.5 – Centra la Q2 all’ultimo respiro, sbalzando fuori Dovizioso. Scende dalla moto, monta sulle stampelle. Un 14° posto è oro colato.

KAREL ABRAHAM, 6 – Sufficienza obbligatoria per la zona punti conquistata.

HAFIZH SYAHRIN, 5.5 – Il malese non ne “ingarra” una in questa stagione. L’ombra di Binder si fa sempre più ingombrante per il 2020.

FRANCESCO BAGNAIA, 5.5 – Weekend sottotono per Pecco, dolorante al collo, poco preciso in gara: la gita fuori porta nella sabbia gli costa la zona punti.

MIGUEL OLIVEIRA, 5 – Drasticamente in calo. La pausa estiva è quello che gli serve.

(NC) ALEIX ESPARGARO, 6 – Scivolata giunta nel momento di maggior competitività. Un vero peccato

(NC) ALEX RINS, 4 – Gli sprechi di occasioni ghiotte del buon Alex stanno incrementando sempre più. “Chi si accontenta, gode“.

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(NC) JOHANN ZARCO, 3 – Mistero.

(NC) FABIO QUARTARARO, 8 – Anche l’enfant prodige ha potuto assaporare il gusto ruvido e amaro della ghiaia. Fino a quel momento, un weekend pressoché perfetto, condito dall’ennesima prima fila.

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