Pagellone 2017 | Straordinaria prova di forza di Hamilton. Ferrari e Vettel super, ma non basta
04 Dicembre 2017 - 17:03
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NB: voti non dettati dalla media matematica stagionale.

Mercedes AMG Petronas, voto 10 e lode – Straordinari, ancora una volta. Quarto titolo mondiale consecutivo sia con i piloti che nel costruttori. Hanno investito tanto tempo e denaro negli anni passati per arrivare preparati al cambio epocale del 2014, e ancora oggi sono leader incontrastati. La Ferrari non è mai stata così vicina, e per la prima volta hanno rischiato di non vincere quantomeno il mondiale piloti, ma l’affidabilità impressionante delle frecce d’argento ha avuto la meglio nel momento decisivo del campionato. Bravi, c’è poco da dire.

Scuderia Ferrari, 9 – C’è mancato davvero poco. Sì, perché la Ferrari fino a fine agosto aveva tutte le carte in regola per poter vincere quantomeno il mondiale piloti. Gli allarmismi infondati su un progetto nato male sono stati subito smentiti, la tanto decantata Versione B è finita presto nel dimenticatoio, esattamente un anno fa si parlava di progetto fallimentare. Ahi ahi. La SF70-H è stata una macchina di assoluto livello, non era per niente facile riprendersi dopo la scoppola dello scorso anno, ma non era facile fare una vettura peggiore della SF16-H. Bravi perché in determinate piste hanno sempre (o quasi) capitalizzato. Peccato davvero per il trittico asiatico, che tra il botto di Singapore e i problemi tecnici di Sepang e Suzuka ha di fatto consegnato il mondiale nelle mani di Hamilton, bravissimo e anche fortunato a cogliere l’occasione giusta. Il finale di stagione è stato in rialzo con la vittoria di Interlagos, ma la Scuderia sa benissimo che deve alzare notevolmente l’asticella per far sognare i tifosi nel 2018.

Lewis Hamilton, 10 e lode – Vedi sopra: il buon Lewis ha approfittato alla grande dei regali mastodontici consegnatili dalla Ferrari in Asia. Prima parte di stagione con eccessive difficoltà, in determinati appuntamenti è sembrato troppo spento, ma non sempre Vettel è riuscito ad approfittarne, vedasi Sochi e Zeltweg. Da Spa in poi però Hamilton è tornato in modalità “Hammer”, non ha sbagliato un colpo. Tutti pensavano che fosse un altro anno pieno di alti e bassi, ma da settembre è stato perfetto. Complimenti, mondiale meritato.

Sebastian Vettel, 9 – E’ una delle sue migliori stagioni da quando è in Formula 1. Ha dimostrato che anche nel traffico riesce a destregiarsi alla grande, peccato solo per qualche “chiusura mentale” di troppo, vedi il contatto di Baku con un quantomai irritante Hamilton. Personalmente non do alcuna colpa sul botto di Singapore, da che mondo è mondo chi è in pole position chiude sempre la traiettoria di chi gli sta affianco, purtroppo per lui Raikkonen ha fatto una partenza straordinaria, ma possiamo mai dare una colpa ai ferraristi o a Verstappen per questo? Sarebbe da folli. Incidente di gara che ha di fatto dato il via al disastroso trittico asiatico. Con questo Vettel comunque e con un’evoluzione decisa della vettura, la Ferrari può ambire al mondiale.

Valtteri Bottas, 8 – Il “Voucher” si è ritagliato il suo giusto spazio in questo 2017. E’ chiaro a tutti che lui è la seconda guida, infatti aiuta Hamilton già dal Bahrain, ma quando ha l’occasione riesce anche a togliersi delle soddisfazioni, vincendo anche tre gare. Non è all’altezza di Hamilton e Vettel, ma è stato matematicamente in gioco per la vittoria mondiale più a lungo di quanto ci aspettassimo. Buon gregario.

Kimi Raikkonen, 7.5 – Kimi è sempre stato utile alla causa, specialmente quando il team lo necessitava. Purtroppo in questi anni ha sempre vissuto tra alti e bassi, ma quest’anno è stato sicuramente il migliore da quando è tornato in Ferrari. L’unica grossa pecca è che non è riuscito a vincere, nonostante ne avesse avuto la possibilità in due occasioni: a Monaco Vettel ha fatto alcuni giri da panico nel momento del pit-stop, a Budapest ha protetto il compagno di squadra dall’arrivo Mercedes come in pochi avrebbero fatto, anzi, forse nessuno. In un modo o nell’altro ha preferito non vincere per aiutare Vettel e la squadra, sa benissimo di essere il secondo pilota, e per un campione del mondo ammetterlo non è per nulla facile. Il 2018 al 99% sarà il suo ultimo anno (questa voce gira dal 2014), chi scrive non sa cosa darebbe per rivederlo vincere con la Ferrari.

Red Bull Racing, 6.5 – Gli austriaci partono sempre in sordina ultimamente, salvo poi avere alcuni lampi durante la stagione, ed è quello che è successo anche nel 2017. Troppo poco per competere con Ferrari e Mercedes, al momento.

Daniel Ricciardo, 7.5 – Una gara vinta (un po’ per caso) e qualche difficoltà di troppo, ma alla fine dei giochi non ha fatto un brutto mondiale. Meriterebbe una macchina molto più competitiva.

Max Verstappen, 8 – Anche Max meriterebbe decisamente di più, anche perché quest’anno la sfiga non lo ha lasciato stare. Riesce comunque a vincere due gare, ma i troppi problemi della sua Red Bull (e un po’ di irruenza di troppo) gli hanno fatto perdere tanti punti.

Sahara Force India, 8 – La stagione più bella della scuderia indiana. Bravi, perché hanno puntato su due piloti eccellenti e su un telaio da capogiro, metteteci anche il motore Mercedes e il gioco è fatto. Il prossimo anno ci vuole uno step evolutivo, magari per competere anche per il terzo posto.

Sergio Perez, 8 & Esteban Ocon, 8 – Bravi, ci hanno fatto divertire per tutta la stagione con sorpassi al limte e la giusta tensione tra compagni di squadra. Checo sembra essere tornato quello di qualche anno fa in Sabuer, il francese è invece il futuro della Mercedes, crediamo che non ci siano dubbi a riguardo.

Renault Sport F1 Team, 6.5 – Piccolo step positivo rispetto alla scorsa stagione e sesto posto nel mondiale costruttori conquistato grazie anche alla debacle della Toro Rosso, ma è ancora molto indietro rispetto a Mercedes e Ferrari. Pensiamo che l’obiettivo di un costruttore sia quello di giocarsela alla pari con i rivali, ma ci vuole molto in più.

Carlos Sainz, 8 – Ha fatto una stagione straordinaria in Toro Rosso, le ultime gare in Renault sono state di rodaggio in vista della prossima annata. Decisamente meglio di Hulkenberg nel complesso.

Nico Hulkenberg, 6.5 – Per l’appunto, non è stata la stagione che ci aspettavamo da Nico, bravo comunque ad aiutare il team nella rincorsa al sesto posto. Alcuni errori evitabili, vedi Baku e qualche problema tecnico in meno sicuramente lo avrebbero portato più in alto in classifica. La prossima stagione sarà determinante.

Williams Martini Racing, 6 – La scuderia di Sir Frank fa peggio ogni anno, anche se il podio casuale di Stroll a Baku è stato rigenerante. La politica usata all’interno del team, diciamocelo chiaramente, non è che ci piaccia molto, tant’è che tra i due piloti è stato silurato chi ha comunque dato più garanzie, ossia Massa. Certo, mandare via Stroll è praticamente impossibile, però ecco, i soldi comandano, e senza quelli non si canta messa, quindi la coppia Kubica (?)-Stroll può anche andare bene.

Felipe Massa, 7 – Questa volta si ritira davvero il buon Felipe, e lo fa bastonando il suo giovane compagno di squadra per quasi tutto il campionato. Richiamato in fretta e furia dopo l’addio di Bottas, il brasiliano non ha mai fatto mancare professionalità e talento. Mancherà tanto, inutile negarlo.

Lance Stroll, 6 – Lo abbiamo massacrato a inizio stagione fino a quando non è riuscito a conquistare punti a Montreal e Baku, andando addirittura sul podio. Per il resto della stagione non è che ci abbia fatto impazzire, anzi, diciamo che il terzo posto in Azerbaijian lo ha fatto campare di rendita fino ad Abu Dhabi. Dal prossimo anno si riparte da zero.

Haas F1 Team, 4.5 – Tre passi indietro rispetto allo scorso anno. Avevamo dato 8 al team americano esattamente 363 giorni fa, oggi è un’insufficienza piena. Problemi cronici ai freni e un comparto macchina non all’altezza delle aspettative. Mettiamoci anche un Grosjean non propriamente in forma e un Magnussen combina guai, specialmente nella seconda parte di stagione, e il gioco è fatto. Macchina inguidabile, speriamo in un cambio di rotta nel 2018.

Romain Grosjean, 5.5 – Come scritto sopra, Romain non è stato molto in palla. Sempre nervoso per via dei problemi sulla sua Haas, non è riuscito a gestire apienoa la situazione.

Kevin Magnussen, 5 – Problemi con tutti i suoi colleghi, manca tremendamente di umiltà, e non solo. Il talento questo ragazzo sembra l’abbia perso dopo il podio di Melbourne nel 2014, poi tra Renault e Haas ha fatto davvero poco per farsi apprezzare. Peccato.

McLaren Honda, 4 – La fine di un incubo per il team di Woking, speriamo che i motori Renault dal prossimo anno possano contribuire per portare questa macchina nuovamente dove merita, ossia tra i grandi.

Fernando Alonso, 7 & Stoffel Vandoorne, 7 – Hanno combattuto per tutto l’anno con penalità, perdite di potenza improvvise, Ericsson e Palmer random che li passavano a destra e a manca. Il loro enorme talento ha compensato in alcune situazioni. Alonso è il solito manico, Vandoorne, al contrario di come possano pensarla in molti, si avvicina molto allo spagnolo. Con una macchina competitiva anche il belga può togliersi delle soddisfazioni. Per essere al debutto in Formula 1, in una situazione drammatica come questa, si è comportato bene. Solo 4 punti di differenza tra i due in classifica, la McLaren ha una gran coppia di piloti.

Jolyon Palmer, 4.5 – Scatto d’orgoglio nelle ultime gare, quando già sapeva di dover lasciare il posto a Sainz, ma niente di che. Non ci mancherà.

Sauber F1 Team, 3 – Motore Ferrari 2016 e telaio non eccelso, la Sauber si è comunque salvata dal tracollo finanziario, almeno così sembra. L’ingresso dell’Alfa Romeo il prossimo anno porterà innanzitutto Leclerc, e poi anche dei tecnici. Potrebbe cambiare radicalmente la storia del team, speriamo.

Pascal Wehrlein, 6 – Ha portato punti alla Sauber, solo per questo merita la sufficienza. Dispiace tremendamente non vederlo in pista il prossimo anno, al contrario del compagno di squadra.

Scuderia Toro Rosso, 4 – Male, malissimo. Con l’uscita di scena di Sainz e Kvyat, per motivi diversi, la scuderia italiana è caduta sportivamente in disgrazia in questo 2017. Motori che saltano come canguri e polemiche feroci con Renault non hanno di certo aiutato il team. Ah, il prossimo anno arriva Honda. Incrociamo le dita e che qualcuno gliela mandi buona.

Daniil Kvyat, 4.5 – Dispiace umanamente, perché è stato trattato veramente male negli ultimi due anni. Lui ha provato a reagire, ma non ce l’ha fatta. Adesso è fuori dalla Formula 1, speriamo che possa togliersi delle soddisfazioni altrove.

Marcus Ericsson, 4 – Averlo ancora in Formula 1 è uno scandalo. Ha sempre fatto peggio dei suoi compagni di squadra, eppure è sempre lì. Ah i soldi.

Pierre Gasly & Brendon Hartley, 6 di incoraggiamento – Hanno iniziato la loro avventura in una scuderia allo sbando, speriamo che possano ripartire il prossimo anno senza troppi problemi.

Antonio Giovinazzi, 6 – Due gare, una di livello, l’altra da dimenticare. E’ cresciuto da questa esperienza e si meriterebbe sicuramente il sedile a discapito di Ericsson, invece ancora terzo pilota, questa volta dell’Alfa Romeo Sauber. Che dire, speriamo di vederlo in pista presto, se lo merita almeno quanto Leclerc.

Paul Di Resta, 6 – Chiamato in pista a Budapest per sostituire Massa, sveste i panni di commentatore Sky e risale in macchina dopo quattro anni. Bella qualifica, gara mai conclusa per un guasto alla sua Williams. Bravo, ma ormai il suo tempo sembra essere terminato.

Bene signori, anche per quest’anno siamo giunti alla fine. E’ stato un campionato lunghissimo. Ci siamo divertiti, abbiamo avuto delle discussioni, si sa, il mondo è bello perché è vario, ma soprattutto siamo cresciuti, grazie anche ai vostri commenti preziosi (quando sono educati e costruttivi, gli altri si meritano solo di vedere Yuji Ide vagare per il Bahrain in condizioni di bagnato con la Super Aguri per l’eternità). L’appuntamento è per il 2018, ma MotorSport Italia non si ferma certo qui, continuate a seguirci anche durante l’inverno, non ve ne pentirete. E’ stato bello, buone vacanze a tutti.

G.M.