Pirro, giudice di gara a Spa, spiega perché Rosberg non è stato punito
28 Agosto 2014 - 8:55
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I social network si sono riempiti di commenti sul contatto tra Rosberg ed Y1Hamilton nel corso del Gp del Belgio. Alcuni appassionati hanno stigmatizzato il comportamento dei giudici di gara, troppo leggeri con Nico Rosberg. Una delle persone che faceva parte del collegio giudicante di Spa era il “nostro” Emanuele Pirro, che a La Gazzetta dello Sport ha spiegato perché non è stata nemmeno messa sotto inchiesta la manovra di Rosberg su Hamilton.

Ci sono voluti meno di dieci secondi per decidere che il contatto era banale e non dovuto a premeditazione,” ha detto Pirro. “E’ stato un qualcosa di veniale, che ha avuto delle conseguenze sfortunate, ma il 1346912933_0906_pirro-300x200contatto tra le due vetture è stato millimetrico, nessuno dei due piloti ha compiuto movimenti bruschi.”

“Non c’è stata intenzionalità nella manovra, forse Rosberg è stato un po’ furbo e scaltro a provarci, ma il vero problema è ciò che è accaduto all’interno della squadra. Il contatto tra Alonso e Vettel, per esempio, è stato più importante e nitido rispetto a quello avvenuto tra Rosberg ed Hamilton, ma anche lì non c’è stata alcuna investigazione. Come si può dire che Rosberg lo abbia fatto apposta? Rosberg non aveva possibilità di passare e in una situazione del genere di solito è quello che sta dietro che ci rimette.”