Previsti ulteriori test di resistenza agli urti e in condizioni di pioggia per il windscreen
04 Febbraio 2018 - 11:15
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La IndyCar nei prossimi mesi metterà a dura prova la bontà del sistema di protezione della testa del pilota

La ricerca della sicurezza guida da tantissimi anni lo spirito dei soggetti deputati a stilare i regolamenti delle principali categorie del motorsport mondiale. Sulla scia degli esempi di Formula 1 Formula E, anche la IndyCar ha preso a cuore la necessità di dare maggiore protezione ai piloti in caso di urto frontale con un oggetto contundente, un guard rail o un’altra monoposto. A differenza delle due serie sopracitate, che hanno optato per l’Halo, la IndyCar ha scelto di installare sulle sue DW12 una specifica tecnica nota come aeroscreen windscreen, una sorta di parabrezza.

L’aeroscreen verrà testato per la prima volta la prossima settimana, precisamente l’8 Febbraio sull’ovale del Phoenix International Raceway. Il pilota chiamato a valutare la bontà del lavoro svolto dalla PPG e dalla Dallara sarà Scott Dixon, uno degli uomini con maggior talento ed esperienza nel panorama della IndyCar. Secondo quanto appreso negli ultimi giorni, lo staff tecnico della IndyCar nei prossimi mesi sottoporrà l’aeroscreen a un duro ciclo di test in galleria e in pista, e lo utilizzerà nelle competizioni ufficiale solamente dopo aver ricevuto l’approvazione unanime di team e piloti coinvolti nella serie.

 

 

I primi test balistici sono già stati svolti, e hanno dato riscontri positivi. Dopo il ciclo di prove a Phoenix, verranno svolti dei test in galleria per verificare l’effettiva resistenza dello schermo protettivo nel momento dell’impatto con detriti di vario genere. Sono inoltre previste anche delle prove in condizioni di pioggia e pista bagnata, per verificare che l’aeroscreen non crei problemi di visibilità ai piloti nel momento in cui si ritrovano a girare con condizioni atmosferiche avverse. La questione non si pone per le gare su ovale, dato che la IndyCar prevede che le corse su questo genere di tracciato vengano sospese alle prime avvisaglie di pioggia. I piloti però possono ritrovarsi a girare su pista bagnata nel caso in cui l’evento si tenga su un circuito cittadino o tradizionale, perciò è fondamentale capire l’efficienza dell’aeroscreen in condizioni estreme. La visibilità in fase di tramonto del sole verrà già verificata da Dixon venerdì a Phoenix.

E’ allo studio anche la realizzazione di tearoff fatti su misura del “parabrezza” IndyCar, allo stesso modo di quelli usati sulla visiera dei caschi. Lo scopo è quello di mantenere immutata la capacità visiva dei piloti, eliminando le complicazioni generate dall’olio rilasciato dalle vetture che stanno davanti e dai marbles.