Push to Pass | Alonso, Prost, il motore da GP2 e il camion
27 Settembre 2015 - 19:51
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In tanti, tra semplici appassionati e addetti ai lavori, ci chiedevamo peralonso mclaren suzuka 2015 quanto tempo Alonso potesse mantenere la pazienza di fronte alla difficile situazione tecnica in seno alla McLaren Honda. La calma di Nandokan è durata fino al Gran Premio del Giappone, gara nella quale, dopo l’ennesimo sorpasso subito in rettilineo, ha sfogato via radio la sua frustrazione contro la power unit Honda“GP2 engine, GP2 engine argh!” ha urlato il pilota spagnolo, riferendosi alla power unit Honda della sua McLaren. Alonso ha successivamente ribadito il concetto in un altra comunicazione radio col muretto box.

Le dure parole di Alonso in quel di Suzuka ricordano tanto quelle di un altro grande campione della F1: Alain Prost. Il francese, esasperato dalla scarsa competitività della sua Ferrari, la 643F1, al termine del Gran Premio prost ferrari 1991del Giappone 1991 disse ai giornalisti: “Questa Ferrari si guida come un camion”. Allora Prost, in aperto conflitto con la dirigenza della squadra, e in particolar modo col Presidente Fusaro, fu licenziato in tronco e sostituito ad Adelaide da Gianni Morbidelli.

Nei fatti la frase di Prost era riferita alla Ferrari in quella gara specifica (ruppe gli ammortizzatori dopo pochi giri e il volante divenne duro come quello di un camion, ndr), ma anche alle prospettive future della Rossa, senza sbocchi e idee progettuali di medio-lungo termine. Il Professore pagò a caro prezzo le sue parole, che però si rivelarono maledettamente vere, visto che la Ferrari ebbe bisognò di due rivoluzioni interne e dell’arrivo del trio Schumacher-Todt-Brawn per tornare a vincere.

Le parole di Alonso, urlate pubblicamente via radio, sono un pugno nello stomaco per la McLaren e la Honda, considerando anche che
dennis araisono arrivate a Suzuka, la casa della Honda. E’ fuori di dubbio però che il due volte campione del mondo abbia ragione da vendere. La power unit Honda è semplicemente imbarazzante, e mette tristezza vedere Alonso e Button sbattersi come dei leoni contro gli avversari di turno per poi essere sfilati in rettilineo con una facilità sconcertante.

Ron Dennis è furibondo con Alonso: avrebbe dovuto lamentarsi “nello spogliatoio” e non pubblicamente, secondo il patron della McLaren. Posizione comprensibile dal punto di vista professionale, ma che non tiene minimamente conto del lato emozionale. Uno sfogo nel vivo di una corsa, dove l’agonismo e l’adrenalina prendono il sopravvento, ci può stare. Mettiamoci nei panni di Alonso: al posto suo cosa avremmo fatto o detto a furia di vederci superati da chiunque senza possibilità di difenderci? Il pilota della McLaren è stato fin troppo paziente. Del resto Jenson Button è già da qualche gara che manifesta un certo alonsomalcontento (“Le uniche vetture che vedremo saranno quelle che ci doppieranno”, disse dopo le qualifiche di Spa, ndr).

Come detto sopra, a Suzuka ’91 la Ferrari non perdonò l’uscita di Alain Prost. Il pilota francese però stava facendo di tutto per lasciare la Rossa: Alonso al momento pare fermamente intenzionato a rimanere alla McLaren e, provando a dare un’interpretazione più profonda a quanto detto da lui in corsa, con quel team radio duro cerca di spronare la Honda a tirar fuori le p…ower unit da F1; altro che le vomitevoli unità motrici prodotte dai giapponesi per Alonso e Button. In McLaren e in Honda si stanno facendo passi indietro ad ogni gara invece che progressi, e invece di essere arrabbiati gli staff tecnici continuano a sorridere, facendo mirabolanti proclami sul futuro. Il team radio di Alonso ha finalmente riportato gli uomini di McLaren e Honda sulla terra. Niente più finti sorrisi e roboanti annunci: nel post gara erano tutti furenti. L’asturiano sarà stato poco professionale, un po’ ingeneroso, ma ci ha dato l’unica nota di verità in una McLaren-Honda dove per un anno ha regnato l’ipocrisia. E se il suo urlo di frustrazione sarà stato da sprone per la Honda per produrre motori da F1 più che da GP2, allora non sarà stato solo un vano sfogo.