Sguardo al Passato | La leggenda del Muro dei Campioni
07 Giugno 2013 - 21:29
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Wall of Champions, “Il Muro dei Campioni”…a volte è chiamato anche “Quebec Wall” e giocando un po’ con le parole possiamo chiamarlo “Quebott Wall”. Siamo in Canada, nello storico circuito situato sullIle di Notre Dame a Montreal. Il circuito Gilles Villeneuve è uno dei tracciati più belli e pericolosi del campionato, un circuito che si snoda all’interno di un parco naturale in cui le vetture arrivano a sfiorare più volte i muretti situati all’esterno delle chicane. Un muretto in particolare però ha scritto la storia di questo tracciato, un punto particolare che i piloti – anche quelli con più esperienza – temono in maniera particolare. Parliamo della curva 13, l’ultima chicane prima del rettilineo principale. Il Muro dei Campioni, posto in uscita dalla seconda curva del “destra-sinistra” finale, sul lato destro del rettilineo di arrivo a circa un metro dal cordolo, è il punto più temuto dai piloti. Qual’è la particolarità di questo muro? E’ molto semplice la cosa: in questo muretto hanno lasciato la propria firma alcuni dei più grandi campioni della F1.

Il Muro dei Campioni

Jacques Villeneuve, Ricardo Zonta, Damon Hill, Michael Schumacher, Sebastian Vettel, Vitantonio Liuzzi e Jarno Trulli sono alcuni dei piloti che hanno lasciato la propria vettura parcheggiata in quel preciso punto del tracciato. Ad aprire le danze è stato Derek Warwick nel 1988. Derek entrò in curva derapando e facendo perno col muso sul cordolo interno, perdendo il controllo della vettura. Il pilota della Arrows andò ad  impattare violentemente col posteriore. Questo è stato l’incidente che ha aperto la leggenda del muro dei campioni.

Il secondo impatto che ricordiamo è quello del campione canadese Jacques Villeneuve nel lontano 1997. Il pilota di casa, durante la gara, entrando nell’ultima chicane perse il posteriore durante il primo spostamento a destra, non riuscendo a prendere correttamente il punto di corda. Villeneuve si andò a stampare nel muro del Quebec danneggiando gravemente la propria vettura. Non contento della propria performance, il canadese ripeté l’esperienza due anni dopo, precisamente nel 1999 alla guida della BAR Honda.

Nel 1999 i piloti contro il muro furono ben quattro. Oltre a Jacques Villeneuve, andarono a muro anche Ricardo Zonta, Damon Hill e Michael Schumacher. Quest’ultimo andò a muro mentre di trovava in testa al Gran Premio, regalando così il successo al rivale Mika Hakkinen. Gli impatti al muro sono sempre molto simili dato che i piloti, dopo aver pizzicato il primo cordolo, non riescono più a gestire la vettura andando in sovrasterzo e finendo sul muro posto all’esterno.

In ordine di tempo, l’ultimo ad aver lasciato la propria firma sul muro è stato Sebastian Vettel. Il tedesco, durante la FP1 del 2011, perse il controllo della propria vettura nel bel mezzo della chicane, finendo inesorabilmente contro il muro. Vettel danneggiò l’anteriore e ruppe completamente la sospensione anteriore destra.

Il Muro dei Campioni in ogni caso ha fatto anche altri vittime, anche piloti che non hanno mai vinto un titolo mondiale ma che comunque hanno lasciato la propria firma lì. Pastor Maldonado, Kamui Kobayashi, Jarno Trulli, Gerhard Berger, David Coulthard, Rubens Barrichello, Nick Heidfeld, Ralf Schumacher, e Juan-Pablo Montoya. I piloti passano, ma il muro continua a restare lì con la propria storia e con la propria leggenda. Non ci resta che aspettare e vedere chi andrà ad apporre la propria firma e ad allungare questa lista che risulta già oggi lunga.