Terruzzi su Alonso alla Indy 500: “E’ una scossa, dentro un panorama stagnante”
13 Aprile 2017 - 14:10
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Il giornalista spiega il suo punto di vista sulla decisione di Alonso di partecipare alla 500 miglia di Indianapolis

Ormai da più di 24 ore nel paddock di Formula 1 non si parla d’altro: Fernando Alonso andrà con McLaren e Honda alla prossima 500 miglia di Indianapolis, sacrificando il Gran Premio di Monaco di Formula 1. E’ una decisione più unica che rara per il Circus iridato, ma che può essere facilmente capita e interpretata se si analizza il contesto in cui si trova a galleggiare la scuderia di Woking, che per il terzo anno di fila ambirà al massimo a racimolare qualche punto utile per la classifica costruttori.

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Il noto giornalista Giorgio Terruzzi ha spiegato il suo punto di vista sulla clamorosa decisione del pilota spagnolo, che insegue l’ormai utopico Triple Crown, ovvero la vittoria nelle tre gare più importanti del mondo, Gran Premio di Monaco, 500 miglia di Indianapolis e 24 ore di Le Mans, impresa fino ad oggi riuscita solamente al leggendario Graham Hill.

Giorgio Terruzzi

“Alonso alla 500 Miglia di Indy. Di sicuro è una notizia. Che sia buona, vedremo – scrive Terruzzi – Fernando Alonso correrà la 500 Miglia di Indianapolis, con la benedizione McLaren e tra le speranze della Honda che negli USA, abbinata al telaio Dallara, funziona molto meglio rispetto alla Formula 1. Ciò significa che Nando salterà il Gran Premio di Monaco, sperando di cavare soddisfazioni certamente irreperibili nel Principato. E’ una scossa, dentro un panorama stagnante. E’ uno stimolo per un pilota che vuole mangiare piccante mentre è costretto ad una dieta ferrea. Ma è anche una sfida tosta, pur considerando il Team Andretti una sicurezza”.

“Correre a Indy comunque significa correre dentro una leggenda. Vincere a Indy significa entrare in un club molto ristretto che comprende pochissimi campioni del mondo della Formula 1, a cominciare da Jim Clark, per finire a Jacques Villeneuve (con in mezzo Graham Hill, Mario Andretti, Emerson Fittipaldi). Più qualche pilota che in Formula 1 ha corso parecchio senza vincere un titolo iridato (Mark Donohue, Danny Sullivan, Eddie Cheever, Juan Pablo Montoya e Alexander Rossi). Trattasi di questione a parte, dove tocca imparare a filare dentro un catino tremendo. Qualcosa che di certo proverà a fare Alonso, dotato com’è di palle e talento. Poi, vincere è tutta un’altra questione. Che richiede un’esperienza specifica e un tot di fortuna. Però, c’è da capire questa scelta, questa smania. E da accompagnare questa pazzia. Io, per dire, sarei pronto ad andar dietro a Fernando, per osservare e vedere come e cosa combina, con tutta la grinta, la voglia che avrà”.