UltimaCurva | Vettel sbaglia in pieno, ma il concetto di pericolo in Formula 1 è distorto
20 Ottobre 2018 - 0:29
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PREMESSA: Sebastian Vettel dall’errore di Hockenheim non ci ha capito più niente, ha cannato in pieno la seconda parte di stagione ed è riuscito a vincere solo a Spa. Poi un errore da principiante a Monza, un mezzo errore a Suzuka (anche Verstappen lì ha le sue colpe) e un erroraccio nelle prove libere di Austin. Vettel questo mondiale lo sta perdendo SOPRATTUTTO per le sue vaccate e per la straordinaria forza di Hamilton, davvero fortissimo. Bisogna sempre tenere conto di questa premessa continuando a leggere l’articolo.

Ora, dopo tutto quello che è stato scritto nelle prime righe, possiamo permetterci di dire che la direzione gara abbia un concetto di pericolo molto distorto? Perché qua vogliamo analizzare tre episodi, tutti diversi tra loro attenzione, ma proviamo a entrare dentro la mente di commissari e direttori di gara. Nella fatal Hockenheim Sebastian Vettel va a muro, esce di scena e perde la leadership del mondiale: Safety Car e Hamilton viene richiamato ai box, supera il paletto della pit lane e poi torna in pista su segnalazione del muretto, causando una situazione di pericolo oggettiva, ma che la direzione gara evidentemente non vede, per questo Hamilton non sarà sanzionato e andrà a vincere quella gara. Ora, visto che c’è una regola, la quale prevede che non bisogna attraversare la linea della pit-lane, perché Lewis non è stato penalizzato? Ve lo diciamo, perché non ha causato alcun pericolo. Vettel ieri a Austin, probabilmente per un secondo non ha rallentato, ma non ha causato alcun pericolo oggettivamente. Giusta la penalità stando al regolamento, visto che anche Ocon e Ricciardo quest’anno sono stati sanzionati per la stessa manovra. Tralasciando il fatto che come concetto di penalità è davvero assurda, basti anche tornare alle parole di Horner durante le FP2 “E’ un tipo di penalità schifosa”, la sanzione c’è, quindi amen. Non ci lamentiamo per la penalità data a Vettel, quanto per quella non data a Hamilton, quando in regime di Safety Car (quindi ancora più grave!) non ha rispettato il regolamento. Non vogliamo sembrare complottisti, davvero, chi scrive lo sta facendo con la massima obiettività possibile, vogliamo solo prendere i due episodi, isolarli e chiederci quale sia più pericoloso. Noi non abbiamo dubbi a riguardo.

In Belgio Bottas per poco non spedisce Vandoorne nelle Ardenne in FP3 con una manovra da codice penale. Per lui solo una reprimenda. Quindi, a rigor di logica quella manovra è stata meno pericolosa di quella di Vettel in Texas? Mah, molto opinabile a dire il vero. Non c’è nemmeno bisogno di analizzare il fatto più a fondo o isolare le due situazioni. Quello che vogliamo dire è che Vettel ad Austin ha sbagliato, è stata una sua leggerezza, ma vorremmo anche capire cosa per la direzione gara sia realmente pericoloso o meno, perché tagliare la corsia box in regime di Safety Car e andare contro un avversario in pieno Kemmel non è certamente meno pericoloso di andare a 170 km/h in regime di bandiera rossa, per un secondo, non stava mica facendo il giro più veloce del pianeta.

Detto questo, carissimi amici che ci leggete ogni giorno da ben 6 anni (grazie grazie grazie), questo è il nostro pensiero notturno, anche se uscirà verosimilmente alle 11 di sabato mattina. Ci vorrebbero davvero delle regole chiare su ogni punto e uniformità di giudizio, perché, sempre in buonafede, sia chiaro, questa manca in Formula 1, ed è un peccato. Grazie per la lettura, criticateci pure, siamo qui per questo, l’importante è che siano appunti costruttivi. Buona Formula 1 a tutti.