Verstappen mago della pioggia a Interlagos, conquista il podio a suon di sorpassi
13 Novembre 2016 - 23:12
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L'olandese sembrava spacciato dopo la strategia sciagurata della Red Bull, ma ha saputo rimontare a suon di sorpassi

Il pubblico di tutto il mondo lo ha votato Driver of the Day e ha certamente ragione: Max Verstappen è stato l’eroe del Gran Premio del Brasile, capace di divertire il pubblico di Interlagos a suon di sorpassi in ogni punto del tracciato. Il pilota olandese aveva delle traiettorie tutte sue sull’asfalto reso viscido dalla pioggia caduta copiosa a San Paolo, che gli hanno permesso di essere molto più veloce degli avversari e di passarli in punti impensabili del circuito.

Eppure la Red Bull non gli ha certo reso più semplice la vita: nella seconda parte della corsa la squadra ha deciso di montare a lui, così come a Ricciardo, gomme intermedie, poco prima dell’arrivo di una nuova perturbazione che ha aumentato la quantità di acqua in pista. Verstappen è dovuto ritornare ai box, rimettere le Wet e ripartire dalla parte bassa della classifica, ma non si è certo arreso di fronte alle difficoltà. Max ha sfruttato al meglio le gomme nuove e ha risalito il gruppo fino a concludere in terza posizione.

“E’ stata una gara semplicemente incredibile – ha affermato Verstappen nella sua intervista sul podio con Martin Brundle – La tanta acqua venuta giù fin da stamattina, le due bandiere rosse, la strategia sbagliata: tante cose tutte insieme non hanno certo semplificato il mio lavoro oggi”.

“Il sorpasso su Nico è stato fantastico: ho cercato di sfruttare la traiettoria più esterna in curva 3 e poi mi sono ritrovato davanti a metà della Reta Oposta. Poi abbiamo deciso di mettere le intermedie, ma la pioggia ha aumentato la sua intensità e siamo dovuti tornare sulle Wet. Dopo il pit stop dietro la Safety Car mi sono ritrovato 14° o 15°, non so di preciso, ma poi ho rimontato a suon di sorpassi fino a essere qui ed è davvero una sensazione bellissima!”.

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“Per quanto riguarda le traiettorie scelte, l’unico motivo che le giustifica è il fatto che non riuscivo a vedere niente, per cui dovevo fare delle traiettorie mie per poter capire la situazione davanti a me. Devo ammetter che qui la sorte mi ha un po’ aiutato” ha ammesso il 19enne.