Vijay Mallya non è più direttore della Force India, ma resta team principal
31 Maggio 2018 - 17:02
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Il magnate indiano ha dichiarato di non essere intenzionato a vendere la sua scuderia

Passaggio di consegne in casa Force India. Il boss e proprietario della scuderia indiana Vijay Mallya ha ceduto il ruolo di direttore al figlio Siddarth, restando comunque operativo all’interno della squadra come team principal, nonostante la sua impossibilità a essere presente in pista.

Il magnate e boss della squadra con sede a Silverstone ha dichiarato di volersi concentrare maggiormente sulle sue vicende giudiziarie che hanno tenuto banco negli ultimi mesi, che comunque non intralceranno minimamente l’attività in pista. Inoltre Mallya ha smentito categoricamente l’intenzione di vendita del team, dopo che diverse voci vedevano sia vicina la conclusione dell’affare con Rich Energy sia un nuovo interesse della Mercedes, che vuole creare un suo junior team sul modello Red Bull-Toro Rosso.

Rich Energy e Force India hanno raggiunto l’accordo per la vendita del team

“Non ci saranno alcun tipo di ripercussioni su questa scelta, ho solo deciso di lasciare a mio figlio il ruolo di direttore della Force India – ha dichiarato MallyaAttualmente ho necessità di occuparmi dei miei problemi legali e voglio che il team rimanga escluso da tutto ciò. Per quanto riguarda le indiscrezioni sulla vendita, si tratta semplicemente di voci di corridoio del paddock della Formula 1 che ci sono state, ci sono e ci saranno sempre. Al momento non c’è questa intenzione da parte nostra, ma vogliamo solamente concentrarci sul miglioramento delle prestazioni della monoposto e sulla ricerca di nuovi sponsor, linfa vitale per il team”.

“Siamo in tre azionisti e se arriva un nuovo capitale valutiamo insieme se farlo entrare o meno – ha aggiunto il boss riferendosi all’interessamento di Rich Energy – Per quanto riguarda la Mercedes, non abbiamo mai discusso di un eventuale piano per diventare un loro team satellite, né tanto meno abbiamo avuto scambi di opinioni occasionali”.