Vettel: “Strategia di Monaco? Kimi aveva la priorità”
09 Giugno 2017 - 1:21
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Il tedesco è tornato sull'argomento che tanto aveva fatto discutere nelle ultime due settimane, circa un possibile "aiuto" datogli dalla Ferrari nella strategia del GP monegasco

A distanza di circa due settimane dall’ultimo Gran Premio di Monaco, dominato dalla Ferrari con una straordinaria doppietta (che mancava da Hockenheim 2010, ndr), Sebastian Vettel è tornato a parlare della strategia adottata dal Cavallino Rampante nel corso della gara monegasca, che secondo alcuni lo avrebbe favorito a scapito del compagno di squadra Kimi Raikkonen, poleman e dominatore della prima parte della corsa.

Alcune correnti di pensiero, diffuse tra gli addetti ai lavori e anche tra gli appassionati, vedono un “palese” gioco di squadra messo in atto dalla Ferrari a Monte Carlo per avvantaggiare Vettel soprattutto nell’ottica della rincorsa al titolo, relegando Raikkonen al ruolo di gregario già alla sesta gara della stagione.

Side by Side | Ferrari, gioco di squadra sì o no?

Alla vigilia dell’appuntamento canadese di Montréal, però, il quattro volte campione del mondo ha voluto fare chiarezza su quanto accaduto due domeniche fa nel Principato, spazzando via qualsiasi ombra sull’accaduto.

“Non mi sento il numero uno in Ferrari perché non lo sono – ha esordito Vettel – Ho sentito molti parlare di questa cosa negli ultimi giorni, compreso Lewis (Hamilton, ndr), ma vi posso garantire che non c’è nulla di vero. Nell’ultima gara a Monaco la squadra non ha pianificato alcuna strategia per cercare di avvantaggiarmi, anzi. Secondo i nostri piani, era Kimi ad avere la priorità nel pit stop perché lui aveva fatto meritatamente la pole e si trovava davanti nella prima parte di gara. Fermarsi prima è generalmente un vantaggio, ma per qualche strano motivo a Monte Carlo non lo è stato. Io sono rimasto fuori per coprire la strategia di Ricciardo, che in quel momento stava facendo segnare giri molto veloci e avrebbe potuto sopravanzarmi nel caso in cui mi fossi fermato molto prima di lui, per via del traffico dei doppiati. Alla fine è questo che è successo tra me e Kimi, assolutamente nulla di pianificato o studiato a tavolino, ma nonostante ciò la gente ci parla sopra…”.